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Viterbo - Il caporedattore del Messaggero replica al vicesindaco
"Caro Meroi mettici una pezza"
di Arnaldo Sassi
Viterbo - 13 dicembre 2008 - ore 0,30

- Detto che mi fa molto piacere che l'amico, nonché vicesindaco, Marcello Meroi voglia imbastire col sottoscritto un pubblico dibattito sui temi dell'attività amministrativa e sullo sviluppo del territorio viterbese, mi sorprende il tono un po' stizzito delle sue considerazioni (ma forse s'è sentito un po' colpito sul vivo) sulle mie affermazioni in materia urbanistica.

Detto che io stesso ho sottolineato come il sindaco Marini (e quindi tutto l'esecutivo che con lui lavora) sia ancora “all'inizio dell'opera”, tant'è che l'ho bonariamente invitato a “cambiare passo, perché la città gliene sarà grata”, vorrei ribadire ancora una volta il concetto principale di quell'intervento, scaturito proprio da una dichiarazione di Marini (“Paghiamo l'isolamento”) sul perché Viterbo sia precipitata in fondo alla classifica di “Italia oggi” (con tutte le tare possibili a certi tipi di graduatorie).

Ebbene, la mia esortazione era quella di smetterla di piangerci addosso e di pensare che debbano essere sempre gli altri a toglierci le castagne dal fuoco.

Sono il primo a dichiarare, senza tema di essere smentito, che la giunta Marini e soprattutto l'assessore all'urbanistica Meroi si sono trovati una pesante eredità di piani integrati e di licenze edilizie già firmate, che fanno a cazzotti con la logica del buon senso (il caso di via Aldo Moro sarà pure stantìo e di terza mano, ma sempre obbrobrio resta; se poi vogliamo parlare anche dell'ex area Montalboldi in via Garbini sono altrettanto disponibile).

Mi auguro che Marcello, per il quale nutro grande stima, abbia la volontà politica di mettere una pezza ad altri danni che per il momento sono stati fatti solo a metà. Certo è che in estate promise un'istruttoria sui piani integrati giacenti entro dicembre. E dicembre, almeno quello del 2008, è arrivato.

Quanto al Prg, apprendo (ma solo ora, perché nessuno fino a oggi l'aveva detto) con enorme soddisfazione che il Comune si sta muovendo e mi auguro che – come avvenne nel '74 (io c'ero in quanto ho una certa età) – si arrivi alla sua realizzazione ascoltando quanta più gente possibile, dalle associazioni di categoria a quelle culturali, ai sindacati, e chi più ne ha più ne metta, proprio per arrivare al traguardo di uno sviluppo condiviso, non dico da tutti, ma da quanti più attori possibili.

E qui, dal punto di vista della comunicazione (che è il mio mestiere), mi permetto di dare all'amico Marcello un umilissimo consiglio: perché il Comune, invece di organizzare (come purtroppo fa spesso) conferenze stampa in pompa magna su argomenti di secondo, terzo e anche quarto piano (dettate soprattutto dal fatto che qualche assessore pretende visibilità), non organizza appuntamenti con la stampa (ma anche con i cittadini) per aggiornare la comunità su quanto si sta facendo su un tema (il Prg appunto) che riguarda il futuro di tutti noi e dei nostri figli?

Con immutata stima e simpatia.

Arnaldo Sassi

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