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Viterbo - Antonio Filippi, dirigente nazionale della Cgil, replica a Meroi
Ma quale flop...
di Antonio Filippi
Viterbo - 15 dicembre 2008 - ore 14,49

Antonio Filippi
Copyright Tusciaweb
- Ho letto il suo corsivo sul taccuino delle “grandi firme” su Tusciaweb, sono convinto da sempre che il confronto il dibattito tra posizioni diverse è il sale della democrazia, quindi massimo rispetto anche per le opinioni che sono opposte alla mia.

Credo però che l’onestà intellettuale debba rimanere integra anche quando ci sono scelte non condivise.

Come si può affermare che lo sciopero del 12 dicembre è stato un flop, se non accecati da contrapposizione politica-ideologica?

Come si fa a negare che nonostante il maltempo, le strade, le piazze italiane, comprese quelle di Viterbo si sono riempite di lavoratori di giovani di pensionati di cittadini che sentono sulla loro pelle i colpi durissimi della crisi economica.

Chi ha partecipato veramente n'è testimone diretto.

A questo punto non mi interessa fermarmi a sterili polemiche che puntualmente scaturiscono il giorno dopo di ogni iniziativa di protesta, m'interessa invece analizzare la sua ricetta politica per uscire dalla crisi.

Secondo lei il sindacato di fronte alla recessione ai licenziamenti alle difficoltà economiche per milioni di famiglie dovrebbe fare il “coro” ai debolissimi provvedimenti che il governo sta prendendo? così secondo lei si dovrebbe comportare un moderno sindacato?
Non dovrebbe in poche parole,disturbare il manovratore?

Mi dispiace deluderla ma la Cgil, proprio per la sua storia, a cui lei si è richiamato, non seguirà la sua “ricetta”.

La sua parte politica sta dimostrando ancora una volta tutta la sua debolezza e sudditanza con i “poteri forti”: bastava leggere giorni addietro l’intervista del capo della loggia Massonica Licio Gelli per averne ancora di più la riprova.

Noi continueremo a stare dalla parte dei lavoratori, dei giovani disoccupati, dei precari, denunceremo ad alta voce la nostra contrarietà per tutti i provvedimenti che vanno a favore dei più forti facendo pagare di più i deboli.

Solo un piccolo memorandum per non dimenticare: il governo ha stanziato oltre 20 miliardi di euro per le banche, senza neanche chiedere il diritto di controllo per vedere come vengono impegnati i soldi dei cittadini.

Per tutti i lavoratori che andranno in disoccupazione invece poco meno di un miliardo di euro.
Alle scuole private sono stati concessi 150 milioni di euro, alla scuola pubblica si tagliano i fondi, sono previsti migliaia di esuberi e non si stabilizzano i precari del pubblico impiego.

I lavoratori dipendenti per effetto dell’aumento dell’inflazione nel 2008 hanno pagato in più il 7% di tasse, circa 13 miliardi di euro, le imprese e la rendita finanziaria hanno pagato il 6% in meno di tasse.
Si è negata la detassazione della tredicesima mensilità come richiesto dalla Cgil, sarebbe costata sei miliardi di euro, già incassati, come si vede, non avrebbero regalato nulla, i soldi ci sono e sono dei lavoratori, e questo avrebbe fatto molto bene a l’intera economia italiana.

La mancata restituzione del fiscal-drag ai lavoratori ha decurtato lo stipendio di circa duemila euro l’anno fino ad oggi e il governo non intende restituire, perché dice c’è il debito pubblico, mentre si regala agli amici della “cordata italiana” l’Alitalia, lasciando i debiti di miliardi di euro sulle spalle dei cittadini che pagheranno con più tasse il prossimo anno.

Per mantenere una promessa elettorale la sua parte politica ha eliminato l’Ici sulla prima casa anche alle grandi ville ai grandi patrimoni, visto che per i normali cittadini l’Ici era stata già eliminata dal precedente governo, portando grandi difficoltà a tutti i Comuni Italiani (compreso Viterbo) che saranno costretti a tagliare servizi e assistenza per i cittadini, oppure, imporre nuove tasse per tutti.

Ora il governo pensa di mettersi la coscienza a posto presentando la cosiddetta “Social Card” che distribuirà 40 euro la mese, cioè un euro e trenta centesimi al giorno, per i pensionati più poveri, cioè tutti coloro che sono sotto i seimila euro all’anno, una moderna tessera del pane del Ventennio fascista.

Noi avevamo sostenuto che è giusto aiutare i più poveri ma non bisognava mortificare la dignità delle persone e quindi, abbiamo proposto di aumentare direttamente la loro pensione, ma si è preferito dare la patente della povertà ai deboli della società.

Potrei continuare ancora ad illustrare le nefandezze di questo governo ma credo che ce ne sia abbastanza per far capire in quali difficilissima situazione si trovano milioni di famiglie italiane che secondo l’ultima ricerca dell’Istat, spenderanno il 64% in meno per le prossime festività natalizie e per l’intero anno 2009, con tutto quello che ne consegue in termini di abbassamento di reddito anche per gli operatori commerciali che a loro volta taglieranno i costi delle loro imprese licenziando per primi i loro dipendenti e poi chiudendo la loro attività.

Da questa crisi non sappiamo quando il Mondo uscirà e come ne uscirà, la storia ci ha insegnato che dopo la grande crisi del 1929 ci furono dittature e lo scoppio della seconda guerra mondiale che provocò la distruzione dell’Europa, speriamo che la lezione sia stata recepita e che si prendano provvedimenti seri e concreti a sostegno dell’economia reale dei lavoratori e delle famiglie, che si rafforzi il nostro sistema di protezione sociale, che si rafforzi la scuola pubblica e si faccia più formazione si allarghi il sapere, solo così riusciremo a reggere l’urto della valanga che ci sta venendo addosso.

Noi, siamo pronti a fare la nostra parte,come sempre, lei può dire la stessa cosa per la sua parte politica?

Con stima,
Antonio Filippi -Cgil Nazionale.

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