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Viterbo - Tarquinia - Università agraria - Mancinelli: "Quello che il presidente sta amministrando, l'ho realizzato io"
"Antonelli mi deve delle scuse"
Viterbo - 15 dicembre 2008 - ore 0,15

Riceviamo e pubblichiamo - Il presidente dell’Università agraria Antonelli sta cercando una giustificazione per il suo errore politico, cioè la mia revoca da vicepresidente, usando argomenti inconsistenti e capziosi.

Innanzitutto mi ha contestato di aver provocato pregiudizi economici e di bilancio, ma sa bene che nulla è attribuibile a mie responsabilità.

Contesta i versamenti Iva e Irpeg del campeggio dal 1996 al 1999, ma non dice che fui proprio io a fare ricorso alla commissione tributaria per gli anni ’96-’97, facendo notare che il nostro è un ente di natura demaniale e che tutti i proventi vanno a beneficio della cittadinanza, tanto è vero che i provvedimenti fiscali sono stati poi annullati.

Ricordo ancora che, quando venne reiterata dall’Intendenza la stessa richiesta per gli anni ’98 e ’99 il sottoscritto non era più il presidente, mentre il mio successore pare abbia impostato male il ricorso e la richiesta del pagamento fu confermata.

Però rimane agli atti del presidente Antonelli il parere di un gruppo di avvocati specialisti del settore che suggerivano di fare ricorso in Cassazione, in quanto la tassa non sarebbe dovuta in quanto non ente di lucro ma pubblico.

Perché tale ricorso non risulta finora essere stato avviato?

Per quanto riguarda il pagamento della parcella degli avvocati della vertenza “Monte Romano” da me fatta avviare, sottolineo che la stessa era un atto dovuto e che - a prescindere dall’imputabilità per cassa della spesa relativa, cosa verificatasi nell’esercizio in corso - ha procurato il grosso risultato di riottenere il possesso di ben tremila ettari di terreno agricolo che altrimenti sarebbero rimasti in possesso dell’ente pubblico di Monte Romano.

In ogni caso, anche se all’epoca non vi era alcun obbligo di legge in bilancio, vi era piena copertura economica.

Infatti il mio successore ebbe a “ereditare” un bilancio in attivo di ben 915 milioni di vecchie lire.

Voglio sottolineare anche, data la sua fondamentale importanza, che l’Università agraria deve ancora richiedere all'attuale amministrazione municipale la restituzione delle somme (circa un miliardo e 800 milioni delle vecchie lire), indebitamente versate, nel corso del 2004, all’autorità comunale dell’epoca che ne aveva preteso il pagamento a titolo di Ici.

Infatti, come statuito dal commissario regionale degli usi civici, su conforme mia richiesta, l’Università Agraria era ed è esente da simile imposta.

La vicenda si connota particolarmente in quanto risulta che in tutta Italia solo l’Università agraria di Tarquinia abbia effettuato simile assurdo pagamento.

Arrivando alla vicenda “legna-Trulli” va detto che l’Università agraria non ha ricevuto alcun danno, anzi, potrebbe ricevere soltanto un proficuo utile solo se il presidente decidesse ad attivarsi. La polizza fideiussoria infatti copriva più del doppio del valore della legna.

C’è agli atti un documento che risale ad alcuni mesi prima del fallimento della ditta Trulli (anni ’98-’99) in cui si evince che la polizza era pienamente operativa. Perché non si va a fondo su questo?

Voglio ricordare ad Antonelli che tutto ciò che sta amministrando è stato realizzato dal sottoscritto: il centro aziendale, gli orti, il parco macchine, la legna agli utenti a prezzo di costo e non come adesso, con forti rincari a carico degli utenti.

Inoltre ricordo che con uno stratagemma da me inventato e con la collaborazione del sindaco di allora, Mario Marca, abbiamo fatto diventare di proprietà dell’Università Agraria di Tarquinia 3mila ettari di terreno ai danni del Pio Istituto Santo Spirito, cosa che spiegherò nel dettaglio in un'altra occasione.

Se Antonelli con i suoi si documentasse meglio sul passato si accorgerebbe che dovrebbe chiedermi quantomeno scusa.

Voglio far notare inoltre che secondo il mio parere e quello di un amico, avvocato di mia conoscenza, per gli affitti del campeggio del 2007 non ancora incassati avrebbe potuto proficuamente essere eseguito un sequestro conservativo sull’incasso della Maretur del 2008: dato che la legittimazione ad agire è tipica del presidente dell’Agraria, sorge spontanea la domanda, perché non sia stato fatto nulla.

Si parla di una bella somma, all’incirca 180mila euro.

Se vogliamo continuare a farci la guerra accomodatevi, ricordatevi però che la destra raccoglierà i frutti.

Sergio Mancinelli

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