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Viterbo - Un festa il 21 marzo - La propone il Comitato, facendo il punto su quello che c'è da fare per il parco
La primavera dell'Arcionello
Viterbo - 15 dicembre 2008 - ore 9,40

Riceviamo e pubbichiamo
- Alla prima riunione del coordinamento Salviamo l’Arcionello dopo l’approvazione della legge regionale che istituisce la riserva naturale non poteva mancare un brindisi, sobrio e allegro, per celebrare un traguardo che cinque anni fa pareva davvero una utopia.

L’Arcionello è stato “messo in sicurezza”: per questo proponiamo che sabato 21 marzo tutta la città festeggi la primavera nel nuovo parco.

Ma festeggiare non basta: c’è ancora tanto lavoro da fare, a partire dal piano d’assetto del parco stesso che la Provincia è chiamata a definire.

A questo proposito, così come abbiamo incalzato la Regione fino alla approvazione della legge, oggi intendiamo stare con il fiato sul collo dell’amministrazione provinciale ponendo l’obiettivo della adozione del piano d’assetto entro il termine di questa consiliatura.

Come sempre, riteniamo che anche il percorso fino a questo prossimo traguardo debba essere realmente partecipato, prima di tutto in un confronto con il Comune, ma anche con le rappresentanze sociali e le altre istituzioni, a partire dalla scuola e dall’università, per giungere fino ai singoli cittadini che vogliano dare un contributo.

Ovviamente il nostro coordinamento intende partecipare a questo percorso, ponendo a disposizione la documentazione e i materiali che in questi anni sono stati prodotti alla riscoperta del fosso Luparo-Arcionello-Urcionio, nonché le intelligenze e le competenze che se ne sono occupate.

Dedichiamo infine questo bel momento ad uno dei primi ambientalisti viterbesi, l’indimenticato Achille Poleggi, di cui ci piacerebbe che il nome segnasse quei luoghi consacrati alla storia e alla natura della nostra città.

Umberto Cinalli e Antonello Ricci per il coordinamento “Salviamo l'Arcionello”

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