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Viterbo - Per procurato allarme - Scoperti dai carabinieri
Finta bomba a Piangoli, denunciati in quattro
Viterbo - 16 dicembre 2008 - ore 10,20

La finta bomba
- Sono stati individuati e denunciati alla Procura della Repubblica di Viterbo per procurato allarme, gli autori dello scherzo di cattivo gusto che ha visto impegnati la sera del 9 dicembre almeno una ventina di uomini tra carabinieri, vigili del fuoco e personale del 118.

Le indagini dei carabinieri di Soriano nel Cimino guidati dal maresciallo Paolo Lonero e coordinati dal comandante della compagnia di Viterbo Marco Ciervo, hanno consentito di appurare che la struttura denominata “le Ginestre” aveva ospitato alcuni giorni prima, un gruppo di circa venti persone impegnate in un gioco di guerra con uso di armi soft-air denominato “Gioco dal vivo in ambientazione horror”.

Il gruppo, noto come “Urban Prophecies”, con tanto di sito internet e le cui gesta sono anche su You Tube, è stato subito messo sotto torchio dagli investigatori.

Due fratelli, tra gli organizzatori, si sono attribuiti la paternità dell’assemblaggio del finto ordigno e hanno raccontato come i due ospiti fissi della struttura, di cui uno aveva dato l’allarme la sera del 9 dicembre, fossero pienamente consapevoli dell’assoluta inoffensività del contenuto della scatola.

La sera del 9 dicembre i carabinieri di Soriano nel Cimino erano stati chiamati da uno degli ospiti de “Le Ginestre” che asseriva di aver rinvenuto, proprio sotto il bombolone del gpl, una scatola di vino contenente cinque candelotti di dinamite collegati a due timer.

Sul posto erano immediatamente giunti i carabinieri, i vigili del fuoco e il personale del 118, in attesa della squadra artificieri dei carabinieri di Roma.

Questi ultimi, con le giuste cautele dovute anche alla perizia con la quale era stato congegnato, avevano poi accertato che si trattava di un finto ordigno confezionato con candele di cera ricoperte di nastro adesivo e collegate a due timer distinti, uno digitale e uno analogico.

Insomma una burla che è costata l’impiego di una ventina di operatori tra carabinieri, vigili del fuoco, operatori del 118 , artificieri e di mezzi, tutti a carico del contribuente e che sono stati distolti da altri compiti.

I quattro dovranno quindi rispondere del reato di procurato allarme in concorso.

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