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Viterbo - Comune - I dubbi di Contardo (Pdl) in un'interrogazione - Il capogruppo chiede lumi anche sulle cabine Telecom
Consiglieri e vigili senza cellulari, ma è risparmio vero?
Viterbo - 16 dicembre 2008 - ore 9,00

Enrico Maria Contardo
Riceviamo e pubblichiamo - Nella Legge Finanziaria attualmente in vigore, l’articolo 2, commi 588 – 602 (contenimento dei costi delle amministrazioni pubbliche, telefonia), ed in particolare il comma 594 recita ”al fine del contenimento delle spese di funzionamento delle proprie strutture, le amministrazioni pubbliche, adottano piani triennali per l’individuazione di misure finalizzate alla razionalizzazione dell’utilizzo delle dotazioni strumentali che corredano le stazioni di lavoro nell’automazione d’ufficio.

Sono altresì indicate le misure dirette a circoscrivere l’assegnazione di apparecchiature di telefonia mobile ai soli casi in cui il personale debba assicurare, per esigenze di servizio, pronta e costante reperibilità e limitatamente al periodo necessario allo svolgimento delle particolari attività che ne richiedono l’uso, individuando, forme di verifica circa il corretto uso delle relative utenze.

Qualora gli interventi in oggetto implichino la dismissione di dotazioni strumentali, il piano deve essere corredato dalla documentazione necessaria a dimostrare la congruenza dell’operazione in termini di costi e benefici.

Ora ci troviamo di fronte a due problematiche distinte tra loro, aver tolto, pochi giorni fa, i cellulari di servizio agli agenti della polizia locale e l’aver tolto ai consiglieri comunali, all’inizio della legislatura la sim card di servizio.

Siamo certi che togliere alla polizia locale i cellulari di servizio quando proprio per esigenze di servizio devono garantire pronta e costante reperibilità, si sia provveduto all’approvazione del predetto piano triennale previsto in finanziaria, se così non fosse è necessario sapere come al personale comunale più esposto al pubblico, che è presente in situazioni difficili, che non sempre si trova a che fare con persone tranquille, che sono dotati di impianto radio non proprio moderno e ben funzionante, che si trovano a gestire incidenti automobilistici con feriti, siano stati tolti i cellulari in dotazione, quando sarebbe stato meglio creare una rete di numeri bloccati, mettendoci tutti gli operatori della polizia locale, i numeri degli uffici comunali, i numeri di emergenza come ospedale, vigili del fuoco, carabinieri, tribunale, vigili del fuoco, polizia, prefettura.

I costi di un tale sistema in rete sono irrisori, talmente irrisori che saggiamente la passata amministrazione aveva dotato i consiglieri comunali di una sim card in rete aziendale, le cui telefonate costavano 1 centesimo al minuto, arrivando a costare in totale 40 euro al mese per tutti i 40 numeri a disposizione dei consiglieri, ricordiamo erano in rete i numeri di consiglieri, assessori, sindaco e uffici.

Permettendo inoltre agli stessi consiglieri di espletare nel miglior modo il compito per cui erano stati eletti dal popolo.

Al momento basta che dagli uffici comunali vengano chiamati anche per una sola volta al mese i consiglieri sui loro numeri privati per spendere molto più di prima.

Questo è un argomento su cui tutte le componenti del Consiglio si sono trovate d’accordo, anche in considerazione che la finanziaria parla chiaramente di personale e non cita mai gli eletti, pertanto se siamo in assenza del piano triennale per la razionalizzazione dei sistemi telefonici, chiediamo di togliere tutti i cellulari a disposizione del personale comunale a partire dai dirigenti, che ritengo tra tutti siano quelli che più rientrano, per mancanza di requisiti oggettivi nei dettami della finanziaria.

Per concludere attendiamo ancora risposta scritta all’interrogazione presentata dal Consigliere Porciani nel mese di giugno del 2008, sempre relativa ai costi della telefonia.

Il capogruppo Pdl Enrico Maria Contardo


Nel 2001, l’Authority delle Comunicazioni stabilì che entro un anno, da 300mila cabine telefoniche Telecom presenti sul territorio nazionale,ci si dovesse fermare con gli smantellamenti in atto a 120mila postazioni, garantendo la copertura in zono di maggior disagio o non coperte da reti per i cellulari, al contempo adeguandole a livelli qualitativi superiori e accessibili ai portatori di handicap.

Le cabine telefoniche, tutte di proprietà della Telecom sono ormai tecnologicamente obsolete e poco convenienti nelle tariffe rispetto ai cellulari.

Nella città di Viterbo sono presenti molte di queste cabine, molte non contengono nemmeno l’apparecchio telefonico, in altre è presente la cornetta ma non sono funzionanti, tutte sono sporche, rotte, ridotte in brandelli, usate come vespasiano, dimenticate dalla proprietà che non le sistema e non le pulisce.

All’interno e all’esterno vetro e plastica, un vero ricettacolo di rifiuti.

Di certo non un bell’arredo urbano.

Il Comune di Viterbo, che ha concesso le aree di installazione in cambio del pagamento dell’occupazione del suolo pubblico, dovrebbe intervenire verso Telecom e lasciare loro due possibilità: ripristinarle e renderle funzionanti o smantellarle.

Pertanto gli uffici competenti dovrebbero censire il numero di postazioni presenti sul territorio comunale, verificare il loro stato, obbligare la Telecom allo smantellamento delle stesse e al ripristino dei posti dove erano installate.

Se pensiamo che a Londra sono state tolte le caratteristiche cabine telefoniche rosse, che facevano parte dell’immaginario collettivo della città, possiamo tranquillamente fare a meno delle nostre da sempre brutte, da anni non usate, che danno al momento solamente un’immagine degradante delle parti della città dove sono presenti.

Il Capogruppo PDL Enrico Maria Contardo

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