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I lavoratori ex Ciet manifestano davanti la Provincia
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Un momento della manifestazione
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- Finora hanno vissuto con cinquecento euro di contributo cassa integrazione, ma con il nuovo anno una situazione già difficile potrebbe peggiorare ancora.
Sono diciannove lavoratori ex Ciet. Quelli rimasti dai cinquanta iniziali. Che da anni attendono d’entrare in Talete. Un passaggio verso la società idrica, favorito dalla Regione con un contributo complessivo di 600mila euro, circa 20mila euro a lavoratore, in base a un accordo con la Provincia che li equipara ai lavoratori socialmente utili.
Con tutte le agevolazioni del caso per chi li assume, svolgendo mansioni previste nel piano d’ambito.
Eppure per loro, sbocchi non se ne vedono.
Così oggi pomeriggio hanno manifestato sotto palazzo Gentili, durante la riunione dei soci Talete, insieme ai rappresentanti sindacali Perinelli (Cgil), Mannino (Cisl) e Turchetti (Uil). Protestano contro la Provincia e la società, che a loro dire non ha rispettato gli impegni.
Una situazione difficile, quella dei cassa integrati, che si somma a un’altra molto complessa, quella di Talete. Società che sta cercando di restare a galla e che per poter prendere il largo ha bisogno dell’adesione di tutti i Comuni. Per stabilire le regole e valutare nuove assunzioni. Fino a quel momento tutto sembra fermo.
Ma gli ex Ciet fermi lo sono già da troppo tempo.
E adesso che la loro situazione potrebbe precipitare, sono stanchi d’attendere. Chiedono risposte per scacciare le ombre di un futuro incerto. La loro speranza si chiama Talete.