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Viterbo - Maretta nel Pdl in Comune, intervista al sindaco Marini
"Prima di finire nel tritacarne, me ne vado"
di Giuseppe Ferlicca
Viterbo - 18 dicembre 2008 - ore 10,00

Giulio Marini
- “Non ci tengo a essere macinato dalla politica viterbese. Prima di finire nel tritacarne, mi tiro indietro, non sono così sciocco da entrarci”.

C’è maretta nella maggioranza in Comune. Qualche consigliere nel Pdl fa le bizze e il sindaco Giulio Marini ha lanciato l’avvertimento. O siamo tutti d’un sentimento, o non si va da nessuna parte.

Minacciandosi di dimettersi. “Non mi sono inalberato come dicono – spiega – ho solo spiegato come stanno i fatti. Con grande senso del dovere”.

Serve uno scatto d’orgoglio. Se nella maggioranza c’è chi la pensa in modo diverso, si accomodi. Per spiegarlo il primo cittadino ricorre a una metafora. “Dobbiamo risolvere problemi, abbiamo già cominciato – spiega Marini – la scalata è ardua. Con una strategia comune, ci si arriva. Diversamente no.

Se qualcuno mina la volontà di salire, non si fa niente. Allora, prima di faticare troppo, meglio mettere in chiaro le cose. Chi la pensa diversamente è meglio che resti a valle, altrimenti diventa un peso”.

Messaggio subliminale (ma non tanto), lanciato. “Il problema non è quello che si vede – spiega Marini, - ma quello che non si vede. Non è la solita minaccia, ma la realtà. Ci sono problemi evidenti da risolvere”.

L’incidente di ieri in consiglio comunale, con la maggioranza non in grado di garantire il numero legale? “Quella è una stupidata – spiega il sindaco – non era neanche previsto che si arrivasse a fare quel punto. Poi ognuno evidenzia ciò che gli interessa.

Il punto non è questo. E’ che lo vogliamo o no, siamo costretti a cambiare passo. E non c’è spazio per la fantasia”. E tanto meno per i Pierini della situazione (tra i banchi del Pdl). “Chi vuol fare il Pierino – precisa Marini - lo faccia, ma i Pierini della situazione è meglio che non facciano parte della scalata. Sennò sono soltanto dei pesi.

E se qualcuno lavora dietro ai Pierini è opportuno che esca allo scoperto. Vedo una strategia per mantenere la situazione in fibrillazione continua”.

Ovvero? “Se facciamo qualcosa di nuovo – spiega Marini – non va bene, se mettiamo in atto iniziative già previste, lo stesso non va bene. Finora non è che abbiamo cambiato molto rispetto all’amministrazione precedente. Nessuna novità trascendentale. Spesso abbiamo riproposto iniziative del passato, neanche volute da me. Qualcuno è contrario? Lo poteva dire prima”.

Prossimamente Marini dirà la sua. Magari in occasione nell’incontro per scambiarsi gli auguri nel Pdl la prossima settimana.

“Di fronte agli stati generali di Forza Italia – anticipa – farò una relazione, dirò che le cose vanno cambiate. Mi sono assunto la responsabilità di governare Viterbo, lo sto facendo, ma serve la partecipazione di tutti”.

Il momento resta delicato. “Adesso partiranno le azioni legali sulle società – precisa Marini – per fare chiarezza su quanto accaduto, non per voler colpevolizzare qualcuno. Ma se ci sono responsabilità vanno individuate”.

Il sindaco, vorrebbe un cambiamento che non si fermasse solo alla politica. La Viterbo che immagina è un’altra.

“Non mi piace il lato amministrativo, ma anche quello che vedo in giro – spiega – se ci poniamo obiettivi di prestigio, dobbiamo tenere un ruolo adeguato e fare uno sforzo.

Vedo rifiuti abbandonati lungo le strade, quando ovunque esistono i contenitori, poi si da la colpa agli operai del Cev. Lamentarsi è facile. Lavorare per risolvere i problemi è più complesso.

Se Viterbo vuole cambiare, lo dimostri.

Me la prendo quando vedo gettare immondizia in giro. La nostra colpa è non riuscire a colpire chi non mantiene nel modo adeguato la città. Ma l’impennata d’orgoglio deve esserci da parte di tutti. Non solo da parte di chi amministra”.

Le feste si avvicinano. E su un punto nessun dubbio. La prima letterina a Babbo Natale di Marini sindaco, sarà bella lunga.

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