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Viterbo - Tarquinia - Porto turistico, Fare Verde ribadisce la sua contrarietà
"Fiume Marta: in secca d'estate, alluvioni d'inverno"
Viterbo - 18 dicembre 2008 - ore 20,15

Riceviamo e pubblichiamo - Siamo contenti di poter ribattere alla società Martana Srl, alla quale vogliamo ricordare alcune cose importanti.

Quando il progetto fu presentato ufficialmente in consiglio comunale, nel lontano 1997, i tecnici dissero che non ci sarebbero state altre alluvioni per almeno cento anni.

Infatti, appena otto anni dopo, la zona fu colpita non da una ma da ben tre alluvioni, più la “mezza alluvione” dei giorni scorsi.

Evidentemente, gli “studi di dettaglio” allegati al progetto erano insufficienti, le “valutazioni idrauliche” erano superficiali e la previsione azzeccatissima.

In quanto ai lavori appena conclusi dalla Regione Lazio la società omette di dire che, a pochi giorni dalla pomposa inaugurazione, l’Agenzia Regionale per la Difesa del Suolo sta già effettuando lavori urgenti, per rimettere a posto l’argine alla foce del Marta.

Non sappiamo se questi lavori di ripristino dell’arginatura, siano autorizzati dal Comune di Tarquinia.

Per quanto riguarda le opere da effettuare a carico della società, si tratta se non sbagliamo, di un bel pennello di cemento che si estende per alcune centinaia di metri nel mare, con un impatto sulle correnti marine tutto da valutare.

Secondo noi non si può costruire un porto, all’interno della foce di un piccolo fiume, che è in secca d’estate e subisce eventi alluvionali in inverno.

Fare Verde Tarquinia

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