- “Se il progetto di allargamento della maggioranza di Palazzo Gentili all’Udc non si concretizza entro l’inizio del prossimo anno, ci riterremo liberi di trarre le nostre conclusioni, assumendo una posizione che ci porterà a giudicare volta per volta l’opportunità di continuare a dare il nostro contributo e il nostro sostegno ai provvedimenti adottati dall’amministrazione provinciale.
Questo non significa che verremo meno al mandato degli elettori: rimarremo fedeli a questo, assumendo però una posizione autonoma. Non si può, del resto, proseguire all’infinito in questa stucchevole vicenda: è ora di chiarire se si vuole l’ingresso nella coalizione di una forza moderata e riformista, premessa per il rilancio dell’azione di governo della Provincia, oppure si preferisce sottostare a veti e spinte conservatrici”.
E’ stato questo uno dei passaggi chiave dell’intervento fatto ieri sera, dal segretario organizzativo nazionale della Rosa per l’Italia, Regino Brachetti, prima del tradizionale brindisi augurale organizzato con gli amici della Tuscia, come ogni anno, al Pianeta Benessere.
Di fronte a oltre 200 persone, Brachetti ha ribadito che l’impegno è: “Lavorare per la costruzione di una alleanza che, in vista delle prossime elezioni provinciali e regionali, possa allargare i confini del centro-sinistra al centro moderato, non solo per accrescere le chances di vittoria alla Provincia di Viterbo e alla Regione Lazio, ma anche per dare una risposta adeguata alle istanze dei cittadini”.
“La grande affluenza di persone a una iniziativa organizzata in pochi giorni, soltanto tramite un rapido passaparola, mi induce a due valutazioni – ha commentato a margine della serata, Brachetti – la prima, che c’è un grosso interesse nei confronti del progetto di costituente di centro, al quale stiamo lavorando; la seconda, è che in questo momento travagliato che si sta vivendo, le persone hanno bisogno di risposte dalla politica, che non possono ridursi a spot, ma, viceversa, devono essere capaci di interpretare e accogliere le esigenze di una società sempre più inquieta”.
La Rosa per l'Italia
