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Viterbo - Macchina di Santa Rosa - Parla Monsignor Del Ciuco
"Ecco perché mi sono dimesso dalla commissione"
Viterbo - 19 dicembre 2008 - ore 16,45

Monsignor Del Ciuco
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Riceviamo e pubblichiamo - Mentre ringrazio il vescovo per avermi segnalato e il sindaco per avermi nominato, sento il dovere di esprimere i motivi delle mie dimissioni.

In occasione della prima riunione dei componenti della commissione giudicatrice dei progetti per la nuova Macchina di Santa Rosa, ho avuto occasione di prendere visione, per la prima volta, del regolamento del concorso.

Tra l'altro, leggevo che i membri della commissione erano tenuti a dichiarare di non aver mai dato consigli, manifestato pareri e considerazioni o giudizi sui progetti inerenti l'appalto.

A questo punto, in coscienza, non mi sono sentito di firmare la dichiarazione.

Perché in tempi non sospetti, presso il Museo del Colle del Duomo, mi fu presentato, mesi or sono, da alcuni amici facchini, un bozzetto della nuova macchina da loro progettata, per avere un parere e un conforto sulla loro opera, ben conoscendo la mia passione e conoscenza storica della Macchina.

Cosa che feci volentieri, esprimendo critiche e suggerimenti.

In verità, oggi non ricordo né il nome dell'artista, né sarei in grado di riconoscere facilmente, fra tanti, il bozzetto visionato.

Ma in coscienza, accettando l'incarico, ritenevo di non poter essere completamente giusto e imparziale nel mio giudizio. Pertanto ho deciso di dimettermi dalla commissione.

Anche perché, in base al regolamento (art.7 Valutazione dei progetti) noi componenti giudicando solo su disegni cartacei e la relazione acclusa dei concorrenti eravamo tenuti a valutare "i materiali impiegati, le tecnologie utilizzate, le modalità costruttive, la facilità di realizzazione e la fattibilità".

Compiti tecnici per i quali, come sacerdote, sinceramente non ritengo in grado di esprimermi con la dovuta competenza e professionalità.

Monsignor Del Ciuco

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