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Viterbo - Dal 18 al 21 dicembre
Le opere di Tomsa e Isis a palazzo Santoro
Viterbo - 19 dicembre 2008 - ore 11,30

- Dal 18 al 21 dicembre, presso la sala mostre del Consorzio biblioteche di Viterbo, nel palazzo Santoro, piazza Verdi, 3, si terrà la mostra di pittura degli artisti Stefan Tomsa e Irina Poenaru, in arte Isis.

La mostra sarà aperta al pubblico dalle 8,30 alle 13 e dalle 14,30 alle 19.

Due artisti davvero importanti, che hanno scelto la nostra terra etrusca per vivere, per respirare aria salubre, per gustare i profumi dei mille e unici soggetti colorati che fanno ansimare chi ha la fortuna di essere in Tuscia.

Una collezione, quella esposta, che fa gustare il sapore del colore, l’odore della terra, il profumo del corpo umano femminile e maschile, il calore delle fredde statue, la natura morta mai vista così viva e vivace.

Tutto condito sulla tavola di un legno pregiato, appositamente preparato per accogliere le setole del pennello piene zeppe e intrise di colore.

Colore che la mano dell’artista sa dosare, sa distribuire sulla superficie lignea, lanciando a chi osa guardare con superficialità quei lavori, segnali indelebili, moniti di vita, chicche di saggezza, finestre aperte sul mondo delle forme gentili e sinuose.

La tecnica usata dai due artisti è simile, entrambi usano velature di tenui e decisi colori bianchi, che vanno a ingentilire le forme, cercando di nasconderle, senza però riuscirci.

Tomsa, con i suoi cubi e le sue figure geometriche, e Isis, con le sue deliziose e gentili forme figurative, fanno fatica a dominarli, tanto che le loro figure escono fuori dalla tavola e a stento riescono a restarne fuori, tanto che, come fossero legate da un collante etereo, rientrano nella superficie del quadro, e riprendono la loro originaria posizione, pronte per uscirne di nuovo.

Quelle di Tomsa e di Isis sono opere piene di vita, di gioia e di voglia di esistere.

Esistere insieme al legno su cui poggiano le loro radici, radici memori di quelle che un tempo davano vita alla tavola compresa nell’albero che ancora respira, proprio grazie a Tomsa e Isis, che sanno ridare vita a ciò che, apparentemente, pare statico, inerte, immobile.

L'ingresso è libero.

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