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Viterbo - Martedì 16 dicembre è avvenuto l'incontro a cui hanno partecipato le classi quinte del liceo Ruffini
Donazione di organi, confronto tra operatori sanitari e studenti
Viterbo - 20 dicembre 2008 - ore 15,00

- Alunni, insegnanti e operatori sanitari.

Tutti insieme per confrontarsi e per comprendere quanto sia importante, a livello sanitario e sociale, contribuire a diffondere una cultura favorevole alla donazione di organi e tessuti.

E' stato questo lo spirito che ha animato, lo scorso martedì 16 dicembre, l'incontro che si è tenuto presso il liceo scientifico Paolo Ruffini di Viterbo al quale hanno partecipato di tutte le classi quinte.

A raccontare i contorni dell'iniziativa è Giuseppe Cimarello, coordinatore locale della Ausl di Viterbo per la donazione di organi e di tessuti.

“Il dibattito aperto di martedì - spiega il direttore sanitario dell'ospedale di Belcolle - va inquadrato nell'ambito del percorso pluriennale che ci vede impegnati nella formazione e nella informazione rivolte alla popolazione del territorio della nostra provincia.

Poter avere in contatto diretto con i più giovani, però, per noi è sempre un'occasione unica di sensibilizzazione e anche di crescita. Per questa ragione voglio ringraziare personalmente la preside Bentivegna e la professoressa Moschino grazie alle quali è stato possibile organizzare l'evento”.

Il programma della mattinata è iniziato con la proiezione di un film riguardante i trapianti.

Successivamente si è sviluppato un interessante dibattito all'interno del quale hanno dato il loro contributo, in termini di esperienze vissute e dal punto di vista scientifico, lo stesso Cimarello, il direttore dell'Unità operativa di rianimazione a Belcolle, Pietro Vecchiarelli, il dottor Ricci, la signora Padovan (Aido), e la signora Ceccantoni dell’ufficio di coordinamento Dot (Donazione, organi e tessuti).

“In questi ultimi anni - conclude Cimarello - mi è capitato più volte di poter comunicare l'avvenuta donazione di organi da parte di familiari di persone decedute per eventi tragici e imprevisti.

Si tratta di un gesto di un amore infinito che restituisce speranza e nuova vita a pazienti affetti da patologie gravi.

L'esempio, in questi casi, vale più di mille parole. E' dall'esempio, infatti, oltre che dall'informazione, che possiamo sperare di diffondere nella nostra società una cultura più solidale e più sensibile alle tematiche legate alla donazione”.

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