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Il giornalista viterbese riceve una preziosa pergamena, per il suo attaccamento a questo Paese dell'America Latina
Il Guatemala premia Tommaso Alimelli
Viterbo - 21 dicembre 2008 - ore 18,10

Tommaso Alimelli, giornalista
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- Una storia di viaggi, di giornalismo, di amore per il Guatemala.

E' la storia di un giornalista del "Corriere di Viterbo", Tommaso Alimelli, recentemente insignito di un'importante onoreficenza dalla federazione dei giornalisti guatemaltechi.

L'avventura di Alimelli inizia nel lontano 1994.

21 piccoli guatemaltechi affrontarono un duro viaggio intercontinentale per essere ospitati per un mese a Nepi, città natale di Alimelli, che si “affilia” un bambino del Guatemala – Pedro Perez Catù – all’epoca di soli 12 anni.

Il giornalista viterbese si prende subito a cuore il bambino, così come i suoi piccoli compatrioti ospitati a Nepi, e fa di tutto per rendere felice la loro permanenza in Italia. Ma non si limita a questo.

A marzo del '95 sbarca in Guatemala per riabbracciare quei bambini, per conoscere le loro famiglie, per verificare le difficoltà che incontrano per tirare avanti, per appoggiare Pedro e la sua famiglia.

Da allora, praticamente ogni anno, Alimelli si è recato in Guatemala. Approfittando certo pure dell’occasione per visitare l’America Latina, ma è sempre Chimaltenango – popolosa città industriale che si trova 55 kilometri a nord, verso il Messico dunque, dalla capitale Città del Guatemala – il suo punto di arrivo o di ripartenza per l’Italia.

E’ in Guatemala che Alimelli spende quasi tutte le sue ferie lavorando a progetti di aiuto ai bambini, che prende parte alla vita del Paese, che si altera per le ingiustizie cui è costretto ad assistere e che rischia di suo, seriamente, in più di un’occasione.

In Guatemala inizia anche a scrivere su riviste e sul più illustre giornale nazionale, Prensa Libre.

E’ a Chimaltenango che partecipa come giurato all’elezione della reginetta di bellezza (la quale gareggerà poi per il titolo di Miss Guatemala) che ogni anno si sceglie a luglio in occasione della festa della patrona Santa Ana.

Ed è sempre qui che è invitato a prendere la parola davanti a 6mila persone all'inaugurazione dello stadio di Chimaltenango, l’anno della storica promozione della squadra locale nella Liga Mayor, la nostra serie A.

I legami tra Tommaso Alimelli e il Guatemala, insomma, sono tanti, solidi e forti.

Amicizie e affetti, molti, sinceri, disinteressati. E il Guatemala, il cui cuore Maya batte sa riconoscere tra veri e falsi amici, da tempo stima e apprezza questo giornalista viterbese grintoso e sorridente.

Così come lo apprezzano i tanti giornalisti guatemaltechi che, tramite la Apg – “Asociaciòn de Periodistas de Guatemala“, la nostra Federazione nazionale della stampa -, lo hanno recentemente onorato in grande stile.

Il 30 novembre scorso, durante il suo ultimo viaggio, lo hanno voluto infatti come ospite d’onore nella propria sede, a Città del Guatemala, per la festa del “Dia del Periodista” (Giorno del Giornalista), occasione molto sentita tra i giornalisti dell’intera America Latina.

E qui gli è stata assegnata una preziosa pergamena con la seguente motivazione: “Per la sua valorosa identificazione e l’affetto verso la nostra istituzione e il Guatemala, al viaggiare dal suo Paese per essere presente alla cerimonia commemorativa del Giorno del Giornalista che si celebra il 30 novembre di ogni anno in questa bella terra del Quetzal”.


Chi è Tommaso Alimelli

Tommaso Alimelli nasce a Nepi, in casa, il 6 marzo del 1956, ma dopo pochi mesi si trasferisce a Roma dove il padre, Leopoldo, inizia a lavorare come fattorino all’Atac (ne uscirà, pensionato, funzionario).

Frequenta le scuole nella capitale, si diploma ragioniere e poi si iscrive all’Università, Scienze Politiche, per evitare il servizio militare.

Un solo esame, quello che serviva in attesa dell’esonero: “Storia del Giornalismo”.

Dal 1977 al 1988 lavora come ragioniere in alcune ceramiche della zona industriale di Civita Castellana e dintorni, e in una concessionaria automobilistica.

Poi inizia la sua avventura nel giornalismo e a ottobre del 1989 viene assunto dal gruppo “Corriere” come praticante giornalista.

Nel 1991 supera al primo tentativo l’esame di Stato previsto e dal 10 luglio di quello stesso anno è quindi giornalista professionista.

Tranne una breve parentesi – da settembre del 2002 a marzo del 2004 – in cui è stato impegnato nella redazione ternana del “Corriere dell’Umbria”, ha sempre lavorato al “Corriere di Viterbo” sin dal primo numero del giornale, il lontano 3 giugno 1989.

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