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Viterbo - Uno spazio dedicato alla scoperta dei nuovi talenti delle arti visuali
Nasce a Vetralla il Labirinto giovani
Viterbo 22 dicembre 2008 - ore 13,30

- A crearlo la cooperativa il Ventilabro che, durante la sagra dell’olio del ponte dell’Immacolata, si è già distinta per una mostra dedicata al fotografo Marco Santi: “ma quando la trova non ricorda di averla cercata”.

Un evento, svoltosi a palazzo Zelli e anch’esso parte del Labirinto, che ha riscosso un notevole successo con oltre 200 partecipanti in soli due giorni di apertura.

Il Labirinto punta a realizzare una serie di mostre dedicate alle arti visuali del XXI secolo in Italia.

Uno spazio realmente aperto al confronto col pubblico di nuove voci spesso ignorate ma alte e profonde che attendono di mostrarsi.

In programmazione ci sono già giovani provenienti da tutta Italia che in questi anni hanno già fatto parlare di sé attraverso la loro produzione artistica: da Omar Mossali (“Una memoria di ferro”. Sculture, pitture e istallazioni, Lombardia) ad Alessandro Ridolfi (“Invenzioni di archeologia futura”. Sculture, pitture e istallazioni, Lazio), da Franca D’Angelo (“Distor(vi)sioni”. Sculture, pitture e istallazioni, Sardegna) a Simone Giovagnorio (“Cromosomie”. Foto-pitture e video, Lazio) fino a Francesca Amat (“Segnalazioni lontane”. Sculture, pitture e istallazioni, Sardegna).

“I grandi circuiti espositivi – ha dichiarato il presidente della Ventilabro, Roberta de Vito – pur rispondendo ad un bisogno d’arte di massa, non riescono ad offrire ai giovani talenti lo spazio necessario alla comunicazione della loro ricerca. Eppure, e le statistiche stanno a dimostrarlo, accanto al bisogno d’arte di massa, esiste, ed è molto significativo, un bisogno d’arte più concentrato e raccolto".

"Il pubblico delle mostre - continua - va sempre più orientandosi verso un atteggiamento di ricerca e scoperta, piuttosto che verso il già noto e visto. Nei nostri intendimenti ciò che la qualifica l’espressione artistica dei giovani è l’intensità e soprattutto l’onestà della ricerca da cui scaturisce. Un’espressione animata da un’autentica volontà di scoperta di ciò che la giovane arte oggi realmente è. E non ciò che una certa critica vorrebbe che fosse".

"Abbiamo scelto Vetralla - conclude la de Vito - come luogo d’elezione del Labirinto giovani perché i suoi percorsi naturalistici, archeologici, paesaggistici e gastronomici rappresentano un’offerta culturale di straordinario valore, perfettamente integrabile con quella artistica. Al punto da poter fare di questo luogo un momento di riferimento per la ricerca artistica”.

Al termine di ogni mostra verrà infine chiesto ad ogni artista di donare alla città una sua opera.

In questo modo, nel corso del tempo, si costituirà a Vetralla una collezione permanente di natura unica: vera e propria testimonianza del contemporaneo.

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