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Viterbo - Sciopero del recapito dei sindacati Cgil, Uil, Sailp e Ugl
Niente posta fino al 4 gennaio
Viterbo - 23 dicembre 2008 - ore 17,00

Riceviamo e pubblichiamo - Le segreterie nazionali Slc - Cgil, Uil Post, Sailp-Confsal, Ugl - Com denunciano gravissime mancanze e responsabilità dell’azienda Poste Italiane s.p.a. in merito all’incremento degli infortuni nel settore della logistica/recapito che ha registrato 10 morti bianche dall'inizio del 2008 causati dall'utilizzo di mezzi inadeguati e da una scadente attenzione alla sicurezza. Questo inasprisce una condizione già inaccettabile del settore del recapito che sta producendo ripercussioni negative sulla qualità del servizio offerto ai cittadini e sta generando un aggravio sui lavoratori mettendone a repentaglio l'incolumità.

Nella nostra Provincia dobbiamo registrare un’altissima incidenza di infortuni sul lavoro, ben oltre la media nazionale.

Ora finalmente riusciamo a capire l’omertà Aziendale e perchè si è sempre rifiutata di fornirci i dati della nostra provincia.

Ora grazie ai dati forniti dallo Spsll della Asl di Viterbo abbiamo scoperto il dato preoccupante degli infortuni nelle Poste della nostra provincia.

Mentre a livello nazionale il tasso di infortuni nel 2007 (n° infortuni per 100 dipendenti) è attestato a 7,65 nel lazio scende a 6,95 per risalire vertiginosamente a 25,16 nella nostra provincia.

Il numero complessivo degli infortuni (nella quasi totalità tra i portalettere) nella provincia di Viterbo nel 2007 è di 78 infortuni con un raddoppio degli infortuni stradali in occasione di lavoro. (per intenderci sono i portalettere che svolgono la prorpia prestazione prevalentemente sui motomezzi).

Le cause sono da riscontrare prevalentemente con l’aumento vertiginoso dei carichi di lavoro e sull’atteggiamento dell’azienda che incurante dei rischi preme indebitamente, anche con pressioni e minacce, sui portalettere perché consegnino comunque la posta nonostante il sovradimensionamento delle zone di recapito.

Ma se il recapito và male la sportelleria non è da meno.

“I disservizi ai cittadini sono causati da disagi nella sportelleria derivanti dalla mancata applicazione degli accordi già sottoscritti che prevedono organici adeguati e un’organizzazione del lavoro coerente anche con i servizi offerti.
Ma l’azienda anziché prendere atto della mancanza di personale nega il confronto sul fabbisogno operativo negli uffici e per far fronte alla carenza di sportellisti propone di chiudere i turni pomeridiani o addirittura ridurre i giorni di apertura al pubblico negli Uffici più piccoli.

Bisogna prendere atto che l’Azienda stà cambiando. In peggio naturalmente.
Stà diventando sempre di più un Azienda che ha a cuore solo i risultati economici e non le esigenze dei cittadini, come dimostrano i reclami e le proteste dei cittadini verso l’Azienda Poste.

Infine si deve registrare il mancato rinnovo del premio di risultato 2008/2009 (l'azienda, nonostante i precedenti accordi, ha congelato la trattativa).”

“Inoltre, nel corso degli ultimi mesi, la continua violazione del diritto all'informazione e alla partecipazione sta generando disagio ai lavoratori e ripercussioni negative sull'organizzazione del lavoro, sempre più caotica e con ripercussioni negative nei confronti dei lavoratori e dei cittadini .”

Si sono concluse con un nulla di fatto le procedure di raffreddamento ed il confronto senza alcuna apertura da parte Aziendale.

Rispetto a questo atteggiamento Aziendale la Cgil, UIL, Sailp, Ugl (manca la Cisl purtroppo) non hanno potuto fare a meno di predisporre l’immediata sospensione delle relazioni industriali su tutto il territorio nazionale e la proclamazione di una giornata di sciopero in Poste da effettuarsi il giorno 26 gennaio 2009.”

A livello regionale invece il fronte sindacale (questa volta senza la Uil e Ugl) ha indetto uno sciopero delle prestazioni straordinarie ed aggiuntive per il settore del recapito dal 22 dicembre al 4 gennaio.

“Sarmi (l’amministratore delegato di Poste Italiane spa), l’uomo dell’innovazione ha ceduto il passo all’immobilismo”.

Ci preoccupa infatti il modo con cui l'amministratore delegato di Poste Italiane governa i processi riorganizzativi, sfuggendo all'applicazione di accordi già sottoscritti tra le parti sin dal mese di giugno. Un atteggiamento sconcertante che mette a repentaglio qualità ed efficienza dei servizi e gli obiettivi già definiti di sviluppo e crescita occupazionale.”

Tutto ciò è inaccettabile, poiché, in un quadro di recessione economica, l’Amministratore delegato di Poste Italiane rischia di vanificare lo sforzo, l'impegno e il senso di responsabilità con i quali i lavoratori hanno contribuito al riposizionamento competitivo dell'azienda.

Slc - Cgil, Uil Post, Sailp-Confsal, Ugl - Com sono per una reale politica di miglioramento e qualificazione dei servizi, conseguenza logica di programmazione, innovazione, investimenti, formazione, adeguamento degli organici, tutela dei diritti.

Carlo D’Ubaldo
Segretario Provinciale Slc - Cgil Viterbo

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