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Viterbo - Natale - Lettere - Scrive Anna Maria Salcini
Al Murialdo un presepe di Scuola Spagnola
Viterbo - 24 dicembre 2008 - ore 18,30

Riceviamo e pubblichiamo - Dopo aver visitato ed essere stata positivamente colpita dal presepio dello scorso Natale alla parrocchia S. Leonardo Murialdo, attendevo con una certa curiosità l’opera che i presepisti avrebbero presentato quest’anno.

Devo dire che le aspettative non sono andate deluse: ho potuto ammirare, forse per la prima volta a Viterbo, un notevole esempio di presepio stile palestinese realizzato secondo la scuola spagnola.

Questa tipologia di presepi, che si possono ammirare a Barcellona e soltanto in poche zone d’Italia quali Busseto (MO), Grembo di Dal mine e Ponte S. Pietro (BG), hanno delle peculiarità che li rendono unici al mondo:
Il paesaggio (centri abitati, case, piante, rocce, ecc.) rigorosamente di stile palestinese;

Statue realizzate da artigiani spagnoli posizionate in modo tale da dare movimento agli ambienti.

Cura minuziosa della prospettiva, dei particolari e dell’illuminazione.
Nell’opera esposta alla chiesa del Murialdo a Viterbo queste caratteristiche sono ampiamente rispettate.

Un complesso edilizio palestinese in primo piano sulla destra dello scenario con due grandi porte, di cui una socchiusa dalla sta uscendo un fanciullo, ed un’altana che sembrano reali; due archi in pietra a vista in secondo e terzo piano con al centro un antico pozzo, anch’esso in pietra, con secchio e carrucola; sullo sfondo, oltre gli archi, sotto un cielo stellato e tra le palme, il villaggio di Betlemme, il tutto immerso in una tipica vegetazione spontanea.

A sinistra, in primo piano, la natività in una grotta scavata nell’arenaria con delle colonne quadrangolari in pietra a vista che fungono da sostegno alla volta, e, alla estrema sinistra del presepio, una strana porta sotto un pagliaio da cui esce un personaggio che conferisce all’opera anche un tocco di mistero. Sulla sinistra della grotta il bue e l’asinello posti in una zona recintata e, sulla destra, la natività, messa in risalto da una illuminazione più intensa, a significare l’importanza dell’evento nell’ambito di tutto lo scenario.

Notevoli anche gli effetti speciali (il cielo in cui si ricorrono le nuvole, l’alba, il giorno, il tramonto, la notte con le stelle, la luna, il passaggio della cometa, un volo di angeli che, in dissolvenza, salgono verso il cielo) e le statue (di pregevole fattura artigianale spagnola).

Concludo invitando tutti coloro che volessero fare un salto in Palestina senza muoversi da Viterbo di approfittare dell’occasione facendo una breve visita alla Chiesa del Murialdo, ma entro il 16 gennaio, perché, mi dicono, purtroppo quest’anno il Presepio verrà smantellato a partire dal 17 dello stesso mese.

Anna Maria Salcini

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