:::::    
Logo TusciaWeb
Archivi | Mailing | Contatti | Primo | Provincia | Civitavecchia | Lazio | Sport | Flash | Forum |Dossier | TusciawebTV | Velina | Nonsololibri
     
   
Viterbo - Comune - Marini e Muroni non arretrano
Il fronte dei cornetti
di Giuseppe Ferlicca
Viterbo - 27 dicembre 2008 - ore 13,55

- Orari di chiusura degli esercizi commerciali: forse non ci siamo capiti. Prima che l’anno finisca, il sindaco Marini e l’assessore Muroni voglio mettere la parola fine (o almeno provarci) sulla spinosa vicenda di cornetti e affini, venduti nelle ore notturne.

Il primo cittadino non se la prende con la stampa, tuttavia: “C’è stata scarsa informazione – osserva – se è vero che stamani, parlando con diversi esercenti, ho spiegato l’ordinanza comunale e tutti mi hanno detto che grossi problemi non ci sono”.

Ordinanza che prevede la chiusura degli esercizi all’una di notte e fino alle cinque, valutando la possibilità di deroghe eventuali. Mentre per la somministrazione di cornetti prodotti artigianalmente, è stato richiesto un parere alla commissione artigianato regionale.

“Non è che noi ci stiamo inventando chissà cosa – continua Marini – esistono leggi regionali che vanno applicate. Cerchiamo di evitare problemi. Ci sono diversi esposti in questura per disturbo alla quiete pubblica”.

Quindi all’una, stop alla musica. Se si resta aperti, via i tavoli se sono all’esterno e spetta al responsabile del locale far rispettare la norma.

“Delle attività artigianali – ricorda Marini –, a Viterbo, sono due quelle aperte la notte. Per una ci sono diversi esposti. Ma il Comune fa le leggi per tutti. E finora, le associazioni in gran parte sono venute agli incontri senza avere un benché minimo documento o contro proposta.

Qui si parla della notte, ma nessuno dice di quel forno che la domenica vorrebbe stare aperto sulla Tangenziale, ma le associazioni sono contrarie”.

L’idea del sindaco è nel senso opposto. “Io sono per aprire anche la domenica i negozi – ricorda – sarei favorevole pure a un drug store all’americana alle Pietrare, dove non disturberebbe nessuno. La città deve cambiare. Questo è il punto.

Io firmerò il documento, anche se alla fine le domeniche di apertura sono solo 29, per volere della associazioni di categoria. Io ne avrei volute almeno quaranta”.

La città deve cambiare. “Partendo dalle abitudini – spiega – non è possibile, ad esempio, la sera dopo le 21 trovare le auto lasciate ovunque nel centro, mentre il Sacrario, che a quell’ora è gratis, completamente vuoto”.

Copyright 2008 TusciaWeb - Chi siamo - pi: 01829050564