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Viterbo - Impegno di Comune e Provincia
Un'unica sede per le biblioteche
Viterbo - 27 dicembre 2008 - ore 10,40

- Gli assessori alla Cultura, Renzo Trappolini per la Provincia e Fabrizio Purchiaroni per il Comune, vogliono affrontare insieme e con decisione il problema del rilancio del Consorzio delle Biblioteche, partendo dall’obiettivo più complesso: quello dell’eliminazione delle diseconomie e dei disservizi rappresentarti dalla persistenza di quattro sedi, in cui oggi è organizzata la struttura della biblioteca della città.

Nel corso dell’assemblea del Consorzio, tenutasi l’antivigilia di Natale, il tema è stato ampiamente illustrato dal commissario Romualdo Luzi, il quale, insieme al direttore Giovanni Battista Sguario, ha anche ricordato che nei decenni esso è stato al centro di iniziative varie, purtroppo senza esito

Il percorso indicato da Trappolini e Purchiaroni passa anzitutto dalla definizione del modello di biblioteca come palazzo della cultura avente caratteristiche di fruibilità rispondenti alla domanda attuale, in termini sia qualitativi di logistica e di strumenti, sia quantitativi, considerando anche la presenza dell’Università.

“Tale definizione passa però attraverso la verifica della compatibilità finanziaria – aggiungono Trappolini e Purchiaroni - cioè delle risorse, cosicché il progetto che il commissario Luzi insieme al direttore Sguario dovranno presentare all’assemblea entro il 15 febbraio 2009 dovrà rispondere a requisiti di efficienza, modernità ed economicità”.

Per questo Trappolini e Purchiaroni hanno invitato i vertici amministrativi del Consorzio a lavorare anche d’intesa con la Regione Lazio e il Ministero dei Beni culturali. “Bisogna infatti avvalersi dell’esperienza dei tecnici regionali e ministeriali per avere i consigli giusti in ordine alla individuazione del “modello”, ma anche per disporre da subito del quadro delle esigenze gestionali che deriveranno dall’accorpamento delle sedi”.

Per Trappolini e Purchiaroni non si tratta, quindi, di trovare un immobile purchessia, ma di prefigurare da subito la nuova biblioteca e indirizzare la ricerca della sede per la funzione che essa dovrà svolgere. “In sostanza – concludono - non semplicemente trovare il posto a 250mila volumi e documenti ma dar vita, con le disponibilità finanziarie possibili, ad ad un luogo in cui si faccia cultura, per tutti”.

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