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Viterbo - Acquapendente - Sposetti, Piazzai e Nardini ricordano l'ex sindaco
"Libero Neri amministratore onesto e trasparente"
Viterbo - 27 dicembre 2008 - ore 13,15

- “Un uomo che per dieci anni ha guidato con onestà e trasparenza il comune di Acquapendente”.

Il deputato del Pd, Ugo Sposetti, e gli ex sindaci del paese, Ugo Nardini e Tolmino Piazzai, ricordano così Libero Neri, detto Mario, primo cittadino dal 1972 al 1982, scomparso nei giorni scorsi.

“Lo ricordo come un uomo perbene, schivo e silenzioso – dice Sposetti – impegnato in una politica vicina ai cittadini, sempre protesa a dare risposte che portassero allo sviluppo del comprensorio di Acquapendente.

Nel ’72 - continua - quando lui fu eletto sindaco, io entrai in consiglio provinciale dopo aver concorso proprio nel collegio acquesiano.

Con lui ho condiviso numerose iniziative, incontri, giri nelle campagne per parlare con i cittadini, ascoltarli e capirli. Un esempio di rettitudine, di trasparenza, una guida per molti di noi”.

“Libero Neri – ricorda Nardini che con lui fu prima vicesindaco, poi capogruppo – fu capolista per il Pci come indipendente di sinistra in un momento difficile per il partito acquesiano.

Da due anni, a causa di una rottura tra il vecchio sindaco e il partito, il Comune era retto da un commissario prefettizio.

Neri si candidò e conquistò 12 consiglieri su 20. Per me fu un maestro, di politica e di amministrazione. Realizzò importanti opere che impressero una svolta al paese, come la nuova scuola materna, le aree artigianali e produttive, l’edilizia popolare.

Ma di lui mi piace ricordare soprattutto l’onesta e la trasparenza: fu un esempio di buona amministrazione per tutti perché indicava agli altri la strada da seguire coll’esempio, non con le parole.

Era un uomo del fare, più che dell’apparire, una persona corretta sotto ogni punto di vista, che si è dedicata agli altri senza mai approfittare della sua posizione”.

Piazzai rende omaggio a Neri ricordando l’attualità del suo amministrare.

“Nel ’72 – dice – al momento dell’insediamento dichiarò: ‘Vogliamo inquadrare la soluzione dei problemi locali nella nuova realtà regionale e nell’associazionismo tra diversi comuni di un comprensorio omogeneo in collegamento con la Provincia, e intendiamo avvalerci della partecipazione attiva di tutti i cittadini, promuovendo la costituzione di consulte popolari, rionali, di frazioni e di categoria’.

Fu quindi un amministratore capace di vedere lontano, che lavorò con tanto impegno rubando tempo alla famiglia per dedicarsi agli altri.

In un periodo in cui si parla spesso di questione morale, un esempio più attuale che mai”.

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