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Viterbo - Martinelli, segretario provinciale Spi: "Meglio 500 euro in più sulla tredicesima, che la social card"
"Berlusconi salva le banche e dimentica i salari"
Viterbo - 2 dicembre 2008 - ore 15,00

Riceviamo e pubblichiamo - Dicono che sarà un Natale magro per la maggior parte degli italiani.

Il peggiore degli ultimi trenta anni.

Alcuni cittadini, i meno fortunati, non avranno neanche modo di fare un pranzo come Dio comanda.

E dovranno mettersi in fila alla Caritas.

Chi per dignità non riesce a esporre in piazza la sua povertà, dovrà farsi bastare quel poco che rimane della pensione o della busta paga di dicembre.

La Cgil e lo Spi hanno chiesto di mettere 500 euro in più nella tredicesima, togliendoli al fisco.

Ma il governo non si è neanche degnato di ascoltare le proposte.

Ha deciso di dare la "social card", un'idea di Bush, che abbiamo visto quali disastri abbia combinato in America.

Chi riuscirà a ottenerla potrà avere uno sconto del 10% su alcuni beni di prima necessità in una serie di supermercati convenzionati.

Nessuno ci sputa sopra. Chi lo dice fa solo propaganda politica.

Ma non è la social card che hanno chiesto i sindacati che toccano con mano la realtà del mondo del lavoro e dei pensionati.

C'è una legge conquistata sotto il governo Prodi che obbliga il governo ad aprire un tavolo ogni anno per rivalutare le pensioni in modo che non perdano potere d'acquisto come purtroppo è successo negli ultimi venti anni.

Ci sono tutti gli istituti di ricerca (dalla banca d'Italia all'Eurostat) che dicono che l'Italia ha gli stipendi più bassi d'Europa.

L'Ocse afferma che da noi è cresciuta molto più che altrove la distanza tra chi guadagna tanto e chi guadagna poco.

Ma la questione salariale è stata messa nel cassetto.

Si pensa a salvare le banche.

Ad aumentare le spese della "casta" che, malgrado non se ne parli più, è sempre viva e vegeta.

Ma c'è una ragione in più per essere indignati in quest'ultimo scorcio di 2008.

La democrazia è offesa da un sistema mediatico che falsifica continuamente la realtà.

Anche la libertà è in pericolo.

I fascisti occupano le sedi dei sindacati, tentano di assaltare la Rai, colpiscono a sprangate gli studenti.

Le intimidazioni crescono ogni giorno che passa.

Una, due, tre... Prima fatti isolati, poi sommati insieme diventano un caso nazionale.

Quando la violenza si sostituisce al libero confronto delle idee e quando i comportamenti violenti trovano una copertura in ambienti governativi, la democrazia è a un passo dal baratro.

È già successo nel 2001 a Genova con le violenze della polizia contro i giovani alla Diaz e nella caserma di Bolzaneto.

Anche allora c'era Berlusconi al governo.

Non vorremmo rivedere film già visti.

G.Battista Martinelli
Segretario provinciale Spi

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