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Viterbo - Sport - Basket
Il Santa Rosa ha la meglio sull'Ottavia
Viterbo - 2 dicembre 2008 - ore 16,30

Ottavia Santa Rosa 67–70

Ottavia: Manuali 10, Bomtempi 14, Sabelli, La Schiazza 14, Maugeri 13, Fianco 4, D'Atri 4, Petroni 2, Pasqua, Sorrentino 6.
Allenatore: Alesse

Santa Rosa: Coletta 2, Incorvaia 8, Fatiganti 3, Tirelli 22, Migliorati 6, Cannnone, Labate 2 , Santachiara 19, Tzouramanis, Cardoni G 8.
Allenatore: Cardoni


L’Ottavia, memore della partita di andata, cerca di alzare subito il ritmo e di aumentare il numero dei possessi.

Il Santa Rosa, con un quintetto lento arranca come può dietro i guizzanti portatori di palla rossovestiti.

Risultato? Una gragnola di canestri subiti dal Santa Rosa. Un record da dimenticare per la retroguardia viterbese.

Ma nei secondi dieci il Santa Rosa si ritrova.

Non tanto in attacco, dove la palla scende nel canestro col contagocce, quanto in difesa, dove la festa per l’Ottavia sembra finita.

Al riposo il vantaggio è sempre per i padroni di casa (34-28).

Alla fine del terzo periodo il Santa Rosa rimette il naso avanti.

Sembrerebbe fatta, ma l’Ottavia non è disposta a mollare facilmente.

La pressione sui portatori di palla aumenta sensibilmente e le pur buone iniziative offensive viterbesi vengono spesso vanificate da facili contropiedi dei romani.

La partita scorre sui binari dell’equilibrio, ma il treno buono del Santa Rosa deve ancora giungere in stazione.

A guidarlo un chirurgico Tirelli, che dopo aver scagliato un sasso che fa spingere tre volte il pulsantino al segnapunti, si lascia andare ad un’esultanza che non ti aspetteresti da chi ne messi 1500 in B1.

E poi, come sempre, il coniglio che esce dal cilindro, nella persona di Alessio Incorvaia.

Dopo un paio di sanguinose palle perse il risveglio dal coma, con alcuni recuperi miracolosi in difesa e, soprattutto, un paio di parabole mistiche che, prima di infilarsi nel sacco, danno il tempo al fragile cuore di nonno Ugo Cardoni di fermarsi per un secondo.

Insomma, anche stavolta è fatta.

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