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Viterbo - Sicurezza nelle scuole - Linda Natalini (Pd) sollecita il Comune a intervenire
"Servono più controlli"
Viterbo - 2 dicembre 2008 - ore 11,10

- “Più controlli nelle scuole, a partire da quella dell’infanzia del Pilastro, che soffre di problemi strutturali acuiti dalla pioggia.

E maggiori investimenti per l’edilizia scolastica, di cui però il Comune, stando alle scelte fatte in materia di bilancio, pare non curarsi”.

Linda Natalini, consigliere comunale del Partito democratico, ha presentato un’interrogazione urgente al sindaco Giulio Marini e all’assessore competente, Fabrizio Purchiaroni, in merito alla messa in sicurezza della scuola del Pilastro, ottenendo l’assicurazione di un ulteriore sopralluogo dei tecnici di palazzo dei Priori, dopo quello di ieri.

Ma la vicenda della scuola del Pilastro, è l’occasione per Natalini di bocciare le scelte di bilancio della giunta Marini in merito agli investimenti scolastici, giudicati del tutto insufficienti.

“Ci sono sedute del consiglio comunale – dice il consigliere - che scorrono nella normalità, senza grandi picchi di interesse, altre in cui la discussione su argomenti sostanzialmente non particolarmente rilevanti dà il senso dell’essere da una parte o dall’altra.

Uno dei leit motiv degli ultimi anni, una delle ragioni della disaffezione alla politica dei giovani è la difficoltà a percepire differenze tra uno schieramento e l’altro: divenute desuete ed inattuali (forse) le grandi battaglie, perduto il senso dei grandi ideali, si è arrivati alla convinzione che “sono tutti uguali”. Se si fosse seguito il dibattito di venerdì in Comune, se si fosse un po’ approfondito il diverso approccio e le diverse soluzioni ai problemi presentati, avremmo potuto dire con soddisfazione:

“No, non siamo tutti uguali”. Le scale di merito sulla disuguaglianza sta poi alla singola coscienza delinearle”.

“Si parlava – continua - di variazioni di bilancio. Il Pd ha presentato un emendamento in cui si modificava la percentuale delle spese destinate ad investimenti, spostando 260.000 euro dalle spese correnti ad investimenti per la sicurezza nelle scuole e per le frazioni. Secondo il nostro emendamento, la spesa per la sicurezza delle scuole sarebbe dovuta passare da 70.000 euro a 200.000, stessa cifra per le frazioni. Come da copione, l’emendamento è stato bocciato”.

“E fin qui la cronaca, ma un po’ di riflessioni vanno comunque fatte nel merito. La prima – aggiunge Natalini - di carattere generale: se ci si trova - come adesso - in un periodo di recessione, o perlomeno di crisi, bisogna avere un coraggio doppio, triplo rispetto ai tempi normali.

Non si può vivacchiare, aspettando che la piena passi prima di rialzare la schiena; così facendo si minimizzano i danni, è vero, ma non si costruisce il futuro. Ed è questo sguardo al futuro, un’attenzione alla sua costruzione, che un’amministrazione responsabile dovrebbe avere. Nello specifico, poi, il danno è stato ancora più grande.

Mi riferisco soprattutto ai fondi non destinati all’aumento della sicurezza nelle scuole, tema purtroppo di grande attualità e che nel nostro territorio presenta realtà molto preoccupante”.

“Come gruppo consiliare del Pd – sostiene - abbiamo già fatto un primo censimento delle necessità delle scuole del nostro territorio prima dell’inizio dell’anno scolastico e, a breve, approfondiremo ulteriormente l’argomento. Il quadro che esce da una prima analisi è sconfortante.

Certo 200.000 euro non sarebbero stati sufficienti a cambiare questo stato di cose ma, certo, avrebbero rappresentato un primo passo e, soprattutto, il riconoscimento di una priorità, l’assunzione di una chiara responsabilità politica ed amministrativa. E’ questo che caratterizza un’amministrazione ed una visione politica: la scala delle priorità, le scelte che si compiono, soprattutto nei periodi difficili”.

“Ma voglio terminare – conclude Natalini - con un’altra riflessione, più attinente alle problematiche scolastiche: la scuola deve essere un ambiente formativo, dove non solo le nozioni sono insegnate, ma dove i valori di riferimento della società in cui i bambini vivono, devono innervare l’offerta formativa. Perché scegliere, sennò, questo termine “offerta formativa” e non “offerta informativa”?

E allora, caro sindaco e cari colleghi della maggioranza, che messaggio avete dato ai ragazzi venerdì? Che la sicurezza non vale 130.000 euro in più perché con quei soldi è meglio pagare le bollette. E allora, perché ci stupiamo se, da grandi, non rispettano le norme di sicurezza, sono costretti a lavorare in ambienti e con modalità non a norma, visto che da piccoli non si è sottolineato, nei fatti, il valore della sicurezza?

Poi, per favore, non stracciamoci le vesti ad ogni incidente sul lavoro. Venerdì non si è bocciato solo un emendamento, si è sottolineata ulteriormente una differenza che, per fortuna, c’è. E lo si è fatto operando una scelta sulle priorità.

Ai cittadini il dovere ed il diritto di riflettere e scegliere”.

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