Riceviamo e pubblichiamo - Con pieno successo di pubblico e di critica si conclude il 30 dicembre, presso la Sala Gatti, in via Macel Gattesco a Viterbo, la mostra personale di pittura ”Memorie d’Infinito” di Stella Radicati, ove dal 23 dicembre scorso sono state esposte le opere già presentate in novembre ad Orvieto, ed a settembre presso la sede del Parlamento Europeo di Lussemburgo.

Tema centrale di “Memorie d’infinito” è il legame tra animato ed inanimato, ove i due opposti si fondono respingendosi sul piano cromatico del bianco e nero. Oggetti che a prima vista possono sembrare banali, quali scarpe, occhiali, una sedia, inseriti in uno sfondo asettico e imparziale, invitano lo spettatore ad interpretare e immaginare il contesto nel quale può venire a contatto con una realtà nascosta, che è il suo stesso ricordo.

Oggetti abbandonati sulla spiaggia della memoria, mentre attendono qualcuno che li raccolga, facendoli propri.

L'attesa si dilata all'infinito, generando un vuoto che allo stesso tempo squarcia e riempie l'opera, lasciando tragicamente intuire lo scorrere del tempo, l'abbandono di esperienze passate che pian piano scivolano nell'oblio. L'anima stessa è trattenuta in questo sospiro, esitante e protesa alla ricerca di una verità più profonda, nell'attesa di una presenza che la accolga e la scaldi.

Nata a Montefiascone, Stella Radicati ha studiato presso l’Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci di Perugia e presso l’Accademia di Belle Arti di Carrara, ove si è laureata a pieni voti in Pittura, e lavora a Carrara, a Montefiascone ed a Lussemburgo. E’ stata allieva di Gianni Sani in Perugia ed ora di Omar Galliani in Carrara.

Le sue opere sono state esposte a Perugia (Centro Espositivo Rocca Paolina); Corciano (Palazzo Comunale e Sala Degli Archi); Carrara (Palazzo Cybo Malaspina); Pietrasanta (Sede distaccata accademia di Belle Arti di Carrara), Lussemburgo (Konrad Adenauer Building), Orvieto (Ex Chiesa di S. Rocco) ed ora in Viterbo. Già in programma, durante il primo semestre 2009, un’altra esposizione nel Gran Ducato ed una a Bruxelles.

Di Stella Radicati il Maestro Omar Galliani ha scritto, tra l’altro: “L'essenzialità del bianco e del nero rimangono per Stella sulla tavola come un marchio indelebile che passa dai volti agli oggetti di una quotidianità diffusa nel mondo a cui Stella appartiene […] il bianco dell'abito da sposa nell'ultima installazione di Stella è il simulacro di questa tragicità del quotidiano sospeso tra l'illusione della cerimonia e la realtà di un destino da scoprire”.