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Viterbo - Bilancio di fine anno, Ricci suona la sveglia al Pd
Rifondazione: "Anche il cda lavora per far fallire Talete"
di Giuseppe Ferlicca
Viterbo - 30 dicembre 2008 - ore 18,00

- “Anche il consiglio d’amministrazione di Talete sta lavorando per far fallire la società”.

Non è ancora Capodanno, ma Rifondazione Comunista gioca d’anticipo e spara i botti, nell’estremo tentativo di salvare l’esperienza della gestione pubblica dell’acqua. A un passo dal naufragio.

E’ Francesco Lombardi ad avanzare la tesi, in una conferenza che dall’acqua ha spaziato alla politica.

Nel gioco di sponda tra cda Talete e soci, ovvero i sindaci, il nodo della vicenda. “Il presidente s’impegna – spiega Lombardi – ma i soci no. Com’è possibile che chi si è sempre detto favorevole all’acqua pubblica, poi non abbia comprato un’azione della società? Talete ha un piano industriale impresentabile, dove non si prevedono aumenti delle spese.

Il fallimento, se ci sarà, sarà stato cercato, voluto e speriamo non realizzato”. Si spianerebbe in questo modo, logica deduzione, la strada ai privati.

Al consuntivo di fine anno, il capogruppo in Regione Ivano Peduzzi e il segretario provinciale Mario Ricci. Che ha puntato sulla difficile situazione che stiamo attraversando.

“C’è la crisi – spiega – e non è possibile che la politica si preoccupi solo d’alchimie e di capi bastone. Serve un cambio di marcia”. Puntare sui fatti. In prospettiva elezioni amministrative.

“A noi – continua – interessa trovare soluzioni per i cittadini. Invece qui si parla solo di chi candidare o meno. Bisogna fare un passo indietro. Altrimenti, Rifondazione non ha problemi ad andare all’opposizione. Dobbiamo pensare a chi, in zone come il distretto di Civita va in cassa integrazione, è un dramma. Anche gli enti locali devono fare la loro parte”.

La sveglia per il Pd è suonata. Soprattutto in Provincia. Dove sull’apertura all’Udc c’è poco da dire. Il no di Rc resta. “Siamo fiduciosi sulla tenuta della maggioranza – spiega Ricci – anche se i segnali sono negativi”.

Il corteggiamento all’Udc continua. “Ma ormai siamo abituati – spiega – altrove ci dipingono come quelli che vogliono sfasciare, ma in Provincia chi crea scompiglio non siamo certo noi. Siamo passati in questi tre anni, dai consiglieri e assessori Margherita che si sospesero, poi la crisi voluta dal Pd, oggi siamo punto e a capo”.

E meno male che c’è Mazzoli l’equilibrista. “Bisogna riconoscere al presidente – spiega Ricci – grandi capacità nel tenere insieme la coalizione”. E in questo tira e molla, il problema non è l’Udc. “Piuttosto – osserva Peduzzi – è il continuo oscillare del Pd, è un problema di contenuti”. Magari arriveranno dentro la calza della Befana.

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