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Viterbo - La conferenza di fine anno di Marini - Sull'Arcionello il sindaco attacca Marrazzo
"Cev, sono stati fatti errori che ora paghiamo"
di Giuseppe Ferlicca
Viterbo - 30 dicembre 2008 - ore 14,20

Giulio Marini
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- Sette mesi che valgono per un anno e anche di più. Sette mesi difficili, di duro lavoro.

Giulio Marini tira le somme del 2008 e non si nasconde dietro a un dito. E’ stato arduo, ma qualche soddisfazione è arrivata.

“L’essere riusciti – ricorda – il 24 dicembre a pagare la tredicesima ai lavoratori Cev è stata la soddisfazione più grande da quando faccio l’amministratore”. In zona Cesarini. “Con tutte le difficoltà – spiega – non è stato perso un posto di lavoro e i diciotto dipendenti che nel Cev si occupavano di riscossione tributi, sono stati stabilizzati passando a Esattorie”.

Cev è la parola che ha tolto il sonno al primo cittadino e ai suoi. “Sono stati fatti errori – ricorda – da chi ha amministrato in passato, con una perdita d’esercizio non rilevata appieno, creando problemi a cascata sul Comune. Non far fallire la società è stata una scelta di natura morale e sociale, anche se abbiamo dovuto impegnare risorse per le perdite”. Di conseguenza: “Finora grandi programmi non si sono visti – continua Marini – ma stiamo lavorando.

Non ci siamo dimenticati dei progetti, nuovi parcheggi, l’idea di recupero dell’ex tribunale, da 4,6 milioni di euro, tanto per citare alcune iniziative”.

Che ricorda l’assessore ai Lavori Pubblici Giovanni Arena.

“Il milione e trecentomila euro – dice Arena – per le risorse idriche e il Poggino e con risorse del Comune, il recupero dell’ex campo da bocce al Sacrario che diventerà una piazzetta, i marciapiedi e il rifacimento di Via Cardinal La Fontane, dissestata”.

E se l’assessore Bartoletti vola con l’aeroporto, il collega Meroi ritorna con i piedi per terra, all’Arcionello. Vicenda ancora aperta per il Comune. “Noi non arretriamo – spiega il vicesindaco – bisogna fare i conti con i privati. Così com’è, il parco non ha futuro, perché ad Antonello Ricci che sostiene come con 50mila euro si possa fare molto, ricordo che solo una panchina costa mille euro. Non si riuscirebbe a recintare neanche un quarto dell’area. Serve un atto di buonsenso da parte della Regione”.

E Marini rincara la dose. “Che il Comune non possa decidere del proprio territorio – osserva – è un atto di barbarie. I rapporti con la Regione sono ottimi e per questo mi dispiace che Marrazzo sia caduto nella trappola. Mi aspetto un atto di buonsenso da parte della Regione, che finora non c’è stato”.

Nel futuro di Viterbo c’è l’ascensore per salire da Valle Faul, le ex terme Inps, con una società in grado di gestirle e il piano regolatore. Che dovrà tenere conto dell’aeroporto. Quindi, meglio attendere.

“Aspetto che passi l’accordo di programma della Regione al presidente Berlusconi – anticipa Marini – che comprende l’aeroporto e le infrastrutture.

Quindi lavoreremo al Prg. Non vorrei un piano che tiene conto dello scalo, senza avercelo”.

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