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Viterbo - La Regione approva l'ampliamento del territorio
La Riserva naturale del Lago di Vico raddoppia
Viterbo - 3 dicembre 2008 - ore 16,40

- La riserva naturale del Lago di Vico in provincia di Viterbo, raddoppia il suo territorio, passando dagli attuali 3346 ettari a complessivi 7455 ettari.

Il Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Carlo Lucherini, infatti, ha approvato la proposta di legge della Giunta regionale che prevede l’ampliamento di questa area protetta includendo la sponda del lago che ricade nel territorio di Ronciglione.

Questo Comune già nel 2002 si espresse a favore di questa proposta, così come hanno fatto il consiglio comunale di Caprarola (nel quale fino a ora ricadeva il territorio della Riserva) e il consiglio provinciale di Viterbo. La nuova perimetrazione include i monti Fogliano e Venere e la parte del lago finora non compresa. L’ente regionale che gestirà la riserva sarà denominato “Monti Cimini-Riserva naturale Lago di Vico”.

La legge è stata salutata con favore dal capogruppo del Pd, Giuseppe Parroncini, che ha parlato di quella di oggi come una “giornata importante per la provincia di Viterbo. Dopo l’approvazione della Riserva naturale Valle dell’Arcionello, l’ampliamento di questa Riserva consente di disegnare una rete dei parchi in questa provincia”. Parroncini ha ricordato come questa proposta sia stata sollecitata con forza dalle popolazioni della zona.

Il favore con cui le comunità locali hanno accolto questo ampliamento del parco è stato il motivo con cui Antonio Cicchetti (capogruppo An) ha annunciato il voto favorevole del suo gruppo. Contrario invece l’intervento del consigliere del gruppo Fi-Pdl, Nicola Palombi, che ha suggerito di fare un uso più “misurato dello strumento delle aree protette, riserve e parchi dotandolo al tempo stesso di adeguate risorse finanziarie”.

“Questa è un’area pregiatissima dal punto di vista ambientale” ha detto l’assessore Filiberto Zaratti in sede di replica, sottolineando come “attraverso un uso intelligente della tutela è possibile mettere in moto un meccanismo virtuoso di sviluppo del territorio.

Insieme alle comunità locali dobbiamo immaginare un percorso che permetta a queste aree di continuare a essere popolate e vissute. Servono però attività compatibili con la tutela dell’ambiente. Le attività agricole sono fondamentali e noi perseguiamo l’integrazione di queste con la conservazione dell’ambiente”.

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