- La Cna chiede che in Parlamento sia modificato l’articolo 29 del decreto legge anticrisi, quello, per intenderci, che depotenzia il bonus introdotto dal precedente governo per favorire gli interventi di riqualificazione energetica.

E, per dare forza a questa richiesta, ha fatto scattare una iniziativa nazionale di sensibilizzazione, un vero e proprio pressing, nei confronti dei parlamentari. Enio Gentili e Adalberto Meschini, rispettivamente presidente e segretario della Cna Associazione Provinciale di Viterbo, hanno dunque inviato una lettera agli eletti nella Tuscia, sollecitando attenzione alle ragioni dell’artigianato e della piccola e media impresa.

“E’ sorprendente che un decreto legge varato in funzione anticrisi determini, di fatto, la forte riduzione delle attività di un settore innovativo e trainante come quello del risparmio energetico”, scrivono Gentili e Meschini, rilevando che gli stanziamenti per il prossimo triennio sono di gran lunga inferiori, nell'ordine di un quinto, rispetto alla domanda manifestatasi nel 2008 (le detrazioni saranno riconoscibili nei limiti di 82,7 milioni di euro per il 2009, 185,9 milioni per il 2010 e 314,8 milioni per il 2011).

La Cna non solo boccia il plafond, oltre che, naturalmente, le complicazioni burocratiche introdotte. Considera grave anche la retroattività del provvedimento, perché “si incrina ulteriormente la fiducia di chi ha effettuato un investimento in efficienza energetica e che ora vede sfumare in parte o del tutto gli sgravi previsti”.

“Vi chiediamo di intervenire -è l’appello di Gentili e Meschini ai parlamentari- per la modifica di questa misura, che frena fortemente la crescita di un settore strategico per lo sviluppo”. Un settore che comprende artigiani e piccole e medie imprese dell’edilizia, dell’impiantistica e manifatturiere.