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Viterbo - L'assessore Picchiarelli plaude all'approvazione del provvedimento da parte della Regione
"Legge sul disarmo e la pace, un'iniziativa ammirevole"
Viterbo - 4 dicembre 2008 - ore 17,00

Giuseppe Picchiarelli, assessore provinciale alla Pace
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Riceviamo e pubblichiamo - Apprendiamo con viva soddisfazione, che il consiglio regionale del Lazio, ha approvato una legge per promuovere iniziative a favore dei processi di disarmo e per diffondere le culture di pace.

La legge è stata presentata dai consiglieri Ivano Peduzzi (Prc), Filiberto Zaratti e Peppe Mariani (Verdi), Mario Di Carlo e Alessio D’Amato (Pd), Giovanni Loreto Colagrossi (Idv) e Maria Antonietta Grosso (Pdci).

Con questo nuovo strumento legislativo, la Regione Lazio potrà concedere contributi a enti pubblici e associazioni che hanno come obiettivo la diffusione di culture di pace, del disarmo, dei diritti fondamentali della persona e dei popoli, della non violenza e della violenza contro le donne.

Tra le iniziative finanziabili sono previsti progetti pedagogici, corsi di formazione, borse di studio e scambi internazionali.

L’ammirevole iniziativa, cade a pochi giorni dal 10 dicembre 2008, quando il mondo celebrerà il 60esimo anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani: la “Magna Carta” dell’umanità, il documento che per la prima volta ha riconosciuto i diritti fondamentali di tutti gli esseri umani.

Ci sarà il mondo, ma non ci sarà l’Italia. O meglio non ci sarà il governo italiano.

L’Italia è il solo paese europeo che ha scelto di ignorare l’appello dell’Onu, che il 10 dicembre 2007 aveva inaugurato l’anno dei diritti umani e invitato tutti gli stati ad un maggiore impegno concreto.

Il fatto è ancora più grave, perché l’Italia fa parte del Consiglio diritti umani dell’Onu, l’organismo che più d’ogni altro ha la responsabilità di difendere e promuovere il rispetto dei diritti umani nel mondo.

Per questo, l’Italia dovrebbe essere in prima linea, tra i paesi che più s’impegnano per i diritti umani.

Il coordinamento nazionale Enti locali per la Pace, nota come il comportamento tenuto dal governo italiano sia particolarmente scorretto, l’Italia è addirittura inadempiente: non ha nemmeno attuato le raccomandazioni che gli sono state ripetutamente rivolte dall’Onu in materia di diritti umani.

Il coordinamento nazionale Enti locali continua con una riflessione di non poco conto, “se non facciamo noi quello che ci chiede l’Onu come possiamo pretendere che lo faccia l’Iran?”

La Regione Lazio, è quindi in lodevole controtendenza rispetto al governo, su questo intervento come su altri settori.

Oltre ai contributi per interventi didattico formativi, sarà possibile chiedere finanziamenti per la riconversione d’imprese che producono materiale bellico, indirizzando la nuova produzione su settori a ricaduta civile e sociale, saranno quindi oggetto di finanziamento gli studi sui progetti di fattibilità e business plan per la riconversione sia totale che parziale.

Saranno date inoltre tutte le garanzie, ai dipendenti che sono impiegati nelle imprese a produzione di materiale bellico o similare.

Infine, ma non per ordine d’importanza, sarà possibile per gli enti pubblici, istituire le “Case della Pace” e la “Giornata della Pace” che ricordi il 10 dicembre.
Ci piace ricordare che pace non vuol dire assenza di guerra, ma è un concetto ben più ampio che riguarda aspetti, sociali, politici, culturali del vivere comune quotidiano, come l’integrazione multireligiosa e culturale.

Creare culture di pace, significa mettere oggi le basi per un mondo migliore, basato sul dialogo, dove la comprensione reciproca sia la chiave di volta e dove i bulli di quartiere o quelli del parlamento siano messi in estrema minoranza.
Si vis pacem para pacem, (se vuoi la pace prepara la pace).

Giuseppe Picchiarelli
Gruppo Consigliare PRC Provincia di Viterbo
Assessore alla Pace e Partecipazione Provincia di Viterbo

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