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Viterbo - Lo hanno chiesto alla Sacra Rota due coniugi di Oriolo Romano
Il prete è pedofilo? Si annulli il matrimonio
Viterbo - 4 dicembre 2008 - ore 17,30
- Il prete che li ha sposati è coinvolto in un caso di pedofilia e loro, una coppia di Oriolo Romano, chiede l’annullamento della loro unione. Direttamente alla Sacra Rota.

Di solito a rivolgersi al massimo organo competenze nello sciogliere unioni religiose, è uno soltanto dei coniugi. Per annullare anche agli occhi della chiesa il matrimonio e ricominciare. Ma non stavolta.

La richiesta arriva da entrambi.

L.B., 35 anni di Oriolo, e A.F., 32enne romana, si erano sposati a Bracciano, nella chiesa di San Liberato nel 2005.

Come dichiarato dagli avvocati Giacinto Canzona e Anna Orecchioni, la coppia aveva prenotato la chiesa due anni prima e seguito regolarmente il corso prematrimoniale.

All'ultimo momento, però, il sacerdote li ha abbandonati a un passo dall'altare per motivi di salute.

Ed è qui che entra in scena don Crocetti, parroco di Oriolo Romano, al quale i due si sono in seguito rivolti per poter convolare a nozze.

Dopo la condanna del sacerdote a quattro anni e quattro mesi di reclusione per aver abusato su due minorenni, i coniugi hanno deciso di chiedere l'annullamento.

Ma a quanto è dato sapere, non starebbero pensando di separarsi. Semmai di ripetere con un altro prete la funzione.

La scelta trascina con se inevitabilmente un giudizio sul sacerdote che li ha uniti, tanto che la motivazione presentata alla Sacra Rota è per indegnità del celebrante.

Ma se il celebrante fosse indegno di celebrare, anche la celebrazione è nulla? Marito e moglie al quesito hanno risposto. Evidentemente sì.

Evidentemente i due, una volta convolati a giuste nozze hanno appreso dei fatti di cui il religioso era stato accusato. Una vicenda delicata, portata agli onori di cronaca con dovizia di particolari, che avrà suscitato loro una reazione tale da chiedere l’annullamento.
Richiesta di cui se ne è appresa l’esistenza, direttamente dagli avvocati dei due coniugi.

Che sarebbero arrivati alla decisione dopo la condanna del sacerdote a quattro anni e quattro mesi di reclusione per abusi su due minorenni.

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