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Viterbo - Tarquinia - Il presidente dell'Università Agraria Antonelli interviene sulla centrale di Torre Valdaliga Nord
"La divisione rende deboli"
Viterbo - 5 dicembre 2008 - ore 18,00

Riceviamo e pubblichiamo - Continuo a pensare che la divisione rende più deboli – con queste parole il presidente dell’Università Agraria di Tarquinia Alessandro Antonelli interviene sulla querelle controlli in merito alla Centrale di TVN e alla proposta di parte del mondo agricolo di porre in essere gli stessi in maniera autonoma e autofinanziata – operare ed eseguire controlli in perfetta solitudine non è la soluzione auspicabile, ne va della loro credibilità e della loro valenza finanche di tipo giuridico e probatorio.

I controlli preventivi sono una esigenza, peraltro visto i tempi anche un’ urgenza, richiedono risorse importanti e protocolli seri che ne garantiscano portata e valenza, agire con dinamiche di settore è miope e rischia di disperdere risorse importanti.

Il coinvolgimento degli Enti Pubblici appare fondamentale sotto tutti i profili; si rischia altrimenti di invertire il processo del ragionamento in cui è una categoria a compiere controlli di parte, un indebolimento davanti ad un’operazione che può essere condotta su binari diversi di condivisione e concertazione; non possiamo fermarci davanti a difficoltà di comunicazione.

Sui controlli non ci può e non ci deve essere divisione, occorre trovare una via condivisa, mettere da parte le difficoltà politiche e scegliere strategie serie, senza fughe in avanti e senza esternazioni estemporanee.

Spero che il mancato invito dell’Università Agraria, alla riunione che ha sancito l’elaborazione del documento diffuso a mezzo stampa sia stata una mera dimenticanza. Non comprendo la ragione per la quale si rinunci anticipatamente a 6000 ettari di territorio cittadino, per lo più coltivati in regime biologico e fondamentali per analisi di portata scientifica. Non comprendo perché la lettera venga sottoposta all’Università Agraria solo contestualmente all’uscita di un comunicato stampa, come se il contributo dell’Università Agraria di Tarquinia fosse del tutto inutile o ininfluente.

Visti i soggetti coinvolti nella stesura della missiva e premessa l’esigenza di mantenere il fronte compatto, reputo un simile contegno inopportuno e contrastante con i profili di responsabilità che si è chiamati ad esercitare tanto da far configurare quasi una esclusione politica che nulla dovrebbe avere a che fare sia con il tema trattato che con i soggetti coinvolti.

Continuo a non capire perché si faccia tanto clamore sempre e solo su chi debba fare i controlli, omettendo continuamente e colpevolmente il come si debbano fare, le modalità, le esigenze, come si può dire li faremo da soli senza sapere quello che poi in realtà si dovrà realmente fare ?

Auspico nuovi incontri di pacificazione reale, in cui si comprenda fattivamente che la polemica deve rimanere fuori da temi così delicati e dove finalmente si comprenda quanto è importante la compattezza e l’unità a tutela della collettività.

L’Università Agraria ha già deliberato sul tema ed è pronta a dialogare solo con proposte serie e diffuse che diano un dato utile ed efficace alla città.

Alessandro Antonelli
Presidente Unversità Agraria di Tarquinia

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