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Viterbo - Arcionello - Nando Gigli invita Marini e Meroi a un confronto pubblico in cui, carte alla mano, verrà svelata la verità sul parco e Pian di Cecciole
"Hanno detto una serie di fesserie"
di Ernie Souchak
Viterbo - 6 dicembre 2008 - ore 10,14

Nando Gigli
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- “Hanno detto una montagna di fesserie. Se sono in buonafede, allora sono degli sprovveduti. Non conoscono le carte. Hanno fatto solo confusione”.
Il giorno dopo la conferenza di Marini e Meroi sull'Arcionello, Rodolfo Gigli è un fiume in piena.

Sindaco e vicesindaco da un lato hanno sostenuto di aver mandato la documentazione alla Regione dall'altro hanno chiesto cose precise al leader dell'Udc: “Il consigliere Gigli poteva benissimo presentare un emendamento alla Regione. E poteva benissimo controllare che gli atti del comune erano presenti in Regione.

E poi ci deve anche spiegare come mai l'11 settembre ha presentato una proposta di legge per Arcionello con Pian di Cecciole alla Regione e il 13 ottobre in consiglio comunale ha votato il piano integrato sulla stessa area”.

E Gigli risponde punto su punto

“Incredibile. Io non sono mica in Regione al loro servizio. Se volevano presentare un emendamento potevano farlo. Nessuno ha detto che lo dovesse fare il comune, ma mica sono isolati dal mondo. Potevano farlo fare a un consigliere del Pdl. Non mi sembra complicato da capire”.

Così per la prima parte. Si arriva alla questione più succosa: Pian di Cecciole.

“Quando si parla di qualcosa bisognerebbe informarsi. Studiare le carte. Conoscere come funziona la pubblica amministrazione – afferma Gigli-. Sono state dette una serie di inesattezze e sciocchezze. E lo dimostreremo in una conferenza stampa che terremo martedì.

Conferenza stampa a cui invitiamo Marini e Meroi. La terremo da Schenardi proprio per avere un terreno neutro. In modo che non accampino scuse. Carte alla mano dimostreremo quante falsità sono state dette.

Per quanto riguarda Pian di Cecciole, va detto che il piano integrato non riguardava tutta l'area che così si chiama. Nella mia proposta di legge c'era ovviamente una perimetrazione che, altrettanto ovviamente, non comprendeva l'area del piano integrato. Insomma, non mi sono ancora bevuto il cervello”.

E poi una battuta finale: “E' veramente triste vedere il comune di Viterbo gestito con tanta approssimazione”.

E anche sul fatto che siano stati inviati gli atti del comune alla Regione sembra emergere qualche voce che svelerebbe il mistero. Sembrerebbe, infatti, che gli atti non siano stati inviati agli uffici giusti. Se fosse vero, sarebbe veramente incredibile.

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