Riceviamo e pubblichiamo - Le polemiche di questi giorni sull’Arcionello, rischiano di offuscare una delle pagine più belle della storia degli ultimi anni di questa città.

Invece di partire da questo grande risultato per vedere con occhi nuovi il futuro urbanistico della città e il suo sviluppo, si perde tempo e energia a parlare di raccomandate, indirizzi, emendamenti mai presentati, paventando, per di più, l’impossibilità di utilizzazione dell’aria.

Forse sarebbe opportuno per i nostri amministratori una profonda e seria riflessione.

Forse sarebbe meglio cogliere l’istituzione del parco dell’Arcionello come opportunità per rendere Viterbo una città più vivibile, facendole risalire posizioni in classifica da quell’87° posto a livello nazionale cui è stata relegata da una politica miope e sbagliata di centrodestra.

La storia dell’Arcionello di questi anni ha visto tanti protagonisti battersi per l’istituzione del parco.

Alcuni nelle associazioni e comitati, altri fornendo un contributo prezioso e determinante in consiglio comunale e regionale.

La storia dell’Arcionello è anche il riscatto della politica, del suo ruolo, della sua straordinaria funzione di tradurre in atti concreti le esigenze e le istanze di un territorio, altrimenti, destinate a restare vane.

È un risultato figlio della buona politica e di una diversa visione della città, nel tentativo di salvarla da una lenta agonia fatta di uno sviluppo disordinato e di una progressiva aggressione al centro storico.

E allora la storia dell’istituzione del parco non può finire in sterili polemiche. Per questo ci auguriamo che i protagonisti di questa bella pagina diano vita a una grande iniziativa che coinvolga la città e i viterbesi cui affidare questo prezioso patrimonio ambientale e culturale e restituendo, al tempo stesso, a questo grande risultato il suo straordinario valore.

Paolo Felice
Associazione ecologisti democratici Viterbo