Riceviamo e pubblichiamo - In questi giorni, sono apparsi sugli organi di stampa, articoli relativi alla decisione assunta dal Partito democratico, nel corso della direzione del 1 dicembre su proposta del segretario provinciale Angelo Allegrini, di delegare ad un numero consistente di dirigenti, il compito di seguire la varie realtà locali, che andranno al rinnovo delle amministrazioni, nella tornata elettorale della primavera 2009.

Poiché di tale decisione sono circolate varie interpretazioni, voglio aggiungere la mia, che non ha la presunzione di essere quella autentica, ma almeno la più aderente a quello che realmente è accaduto e si è deciso.

Con tale decisione, non si è inteso in alcun modo commissariare i circoli locali, che sono e restano gli attori principali delle scelte che dovranno essere adottate, né accontentare gli uomini delle varie correnti, attraverso un sistema viterbocentrico.

Quel che si è fatto, al contrario, è stato il superamento della vecchia figura del responsabile degli enti locali, che accentrava su di sé ogni decisione, mettendo in piedi un meccanismo di autentica partecipazione che coinvolge un numero elevato di persone provenienti da tutta la Provincia.

La scelta ha tenuto conto delle esperienze e delle varie sensibilità del partito, non rispondendo però a logiche prettamente correntizie, e a conferma di ciò basterebbe esaminare i nomi dei delegati.

Il loro compito poi, non sarà certo quello di esautorare di funzioni i circoli locali o le
personalità politiche di rilievo, presenti nelle varie realtà della provincia, ma al contrario quello di mettersi a disposizione, ove necessario, per contribuire ad effettuare scelte unitarie e vincenti.

Sottolineo, in conclusione, come la linea assunta dal Partito democratico in questa vicenda, sia prova di una concreta volontà di decentramento e di coinvolgimento, che sono, a mio avviso, condizioni irrinunciabili per la realizzazione di una vera politica democratica.

Pierluigi Bianchi
Pd Viterbo