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Viterbo - Tarquinia - Università agraria Cartelle esattoriali, il presidente Antonellie l'assessore al Bilancio Biagioni fanno chiarezza
"La precedente amministrazione ci lascia 480mila euro di debiti"
Viterbo - 9 dicembre 2008 - ore 18,30

Alessandro Antonelli, presidente dell'Università agraria di Tarquinia
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- "Ci corre l’obbligo di divulgare la presente ricostruzione storica al fine esclusivo di sfatare dubbi e illazioni in merito alle cartelle esattoriali rimesse nei confronti dell’Università agraria".

Con queste parole il presidente dell’Università agraria di Tarquinia Alessandro Antonelli e l’assessore al Bilancio Giuliano Biagioni tornano su vicende dolorose per l’ente di via Garibaldi.

"Correvano gli anni 1996, 1997, 1998, 1999 e, con scelta discutibile, l’allora amministrazione dell’Università agraria decise di gestire direttamente il campeggio in località Spinicci – spiega l’assessore al Bilancio Giuliano Biagioni -. Sempre l’allora amministrazione decise di gestire la contabilità riferita all’Iva e all’Irpeg sulle fatturazioni del campeggio in maniera comune senza la preventiva apertura di registri autonomi.

Nel 2000, a seguito del clamore suscitato dallo scandalo del mancato incasso della vendita del bosco alla ditta Trulli, l’Università agraria subì l’indagine e la contestuale ispezione della Guardia di Finanza, la quale tra l’altro, contestò la mancata tenuta dei già richiamati registri ed emise il relativo verbale, che sfociò nell'emissione di quattro cartelle esattoriali, una per anno.

Promossi i necessari ricorsi presso le sedi giurisdizionali competenti, in maniera incredibile, le medesime riconobbero ragione all’ente per gli anni 1996-1997, mentre accolsero la tesi della Guardia di Finanza per gli anni 1998-1999.

Fatto è che i procedimenti relativi alla quattro cartelle sono oggi davanti alla Suprema Corte di Cassazione con i relativi costi per spese legali.

Fatto è che le due cartelle che hanno visto la soccombenza dell’Ente sono immediatamente esecutive e pertanto esigibili dal Fisco.

Fatto è che le somme ammontano a un totale di quasi 480mila euro di Iva e Irpeg non pagati al fisco tra il 1999 e il 1998, di cui quasi 140mila di soli interessi, ai quali va aggiunta la notifica della relativa sanzione pecuniaria par a 430mila 252 euro".

"Noi non c’eravamo quando venivano fatte simili scelte – aggiunge il presidente Antonelli – non spetta a noi giudicare se vi siano responsabilità da parte di chi ha amministrato in quegli anni, sarà la Corte dei conti a decidere, certo è che spetterà a questa amministrazione porre rimedio a tali illogiche vicende riferite alla fine degli anni novanta.

Questo anche in merito ad anonime accuse a mezzo stampa che millantavano di cartelle esattoriali riferite all’operato della attuale amministrazione e solo al fine di rendere giustizia e spiegare come taluni continuano a fare politica raccontando il falso e screditando con insinuazioni.

Ora serve il contributo di tutte le forze politiche per risolvere un problema che questa consiliatura ha meramente ereditato ma al quale deve porre rimedio suo malgrado.

Coscienza da amministratori che individui un percorso che garantisca risorse certe e immediate per far fronte ad una situazione davvero delicata, senza fare politica di partito ma per il bene dell’ente".

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