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Il vescovo Chiarinelli
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Riceviamo e pubblichiamo un lettera della Curia vescovile alla comunità ecclesiale sul caso del parroco Massimiliano Crocetti, condannato a quattro anni e quattro mesi, per tentata violenza su due minorenni -
Alle componenti delia comunità ecclesiale
II vostro parlare sia “si, si, no, no": così leggiamo nel Vangelo e Gesù ha insegnato a chiamare bene il bene e male il male.
E questo, prima di tutto, quando ne è toccata la vita dei credenti e la comunità cristiana come riportano Ie cronache locali di questi giorni relative al caso di un sacerdote accusato di comportamenti che facciamo fatica perfino a menzionare.
Per quanta acquisito sul caso in questione - a tutt'oggi - non abbiamo elementi certi, provati, irrefutabili per un giudizio definitivo o per una condanna.
Ciononostante, all'inizio, quando fu appresa I'improvvisa notizia della sconcertante vicenda, all'indagato vennero immediatamente chieste Ie dimissioni da ogni ufficio con allontanamento dal territorio.
Sarà bene, pertanto, distinguere I'ambito morale da quello giuridico.
Sul piano morale la nostra coscienza, pur turbata e ferita, non riesce a lasciarsi coinvolgere e persuadere dalle accuse, prevalentemente indiziarie.
Sul piano giuridico, poi, c'è uno specifico iter processuale che deve continuare a snodarsi nelle sue diverse fasi, fino al grado definitivo di giudizio che, al momento suo proprio, saprà dire risultanze e motivazioni.
II cammino è seguito con cura e con fiducia ne sarà attesa la conclusione.
Intanto c'è un peso grande sul nostro cuore di cristiani.
Lo traduciamo in vicinanza per quanti, in questa vicenda, sono comunque nella sofferenza, nel disagio, nell'amarezza.
E tutto ciò traduciamo in preghiera perché il Dio in cui crediamo ci accompagni ad essere fedeli alla sua Parola, a essere sempre coerenti e a non dare scandalo a nessuno, neppure in apparenza.
A dire il vero anche per la comunità ecclesiale potrebbe valere il proverbio: "Fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce".
Tuttavia il nostro ideale e iI nostro impegno rimangono sempre quelli alti dettati dal Vangelo e non c'è nessuna intenzione di abbassarli, nonostante momenti e passaggi difficili e tristi.
Curia vescovile di Viterbo