- In Parlamento i senatori a vita, al comune di Viterbo gli assessori a vita.
Dopo tredici anni d’amministrazione di centrodestra, per il Partito democratico a palazzo dei Priori è tempo di cambiare. A una settimana dalle dimissioni di Giancarlo Gabbianelli, il gruppo consiliare del partito prova a guardare oltre, non senza avere messo in luce un aspetto dell’addio del sindaco, passato in secondo piano.
Le sue dimissioni sono gravi. Rappresentano il segno di un fallimento. “Non un atto d’amore spiega il capogruppo Francesco Serra ma il tradimento di un patto con gli elettori che non è riuscito a portare a termine. Con un’amministrazione frenata. Se ne va lasciando aperte molte questioni”.
E senza preavviso. Con una campagna elettorale e un candidato sindaco da decidere in fretta. Nel Pd ancora nessun nome certo. Si conosce solo l’identikit: giovane, donna, possibilmente non troppo impegnata in politica. E non solo: “Una persona spiega Francesco Ciprini che i viterbesi possano incontrare. Ma non a Bruxelles”.
Nel Pdl, invece, si cominciano ad avanzare ipotesi. Come quella di Giovanni Arena (Fi). “Come si fa si domanda Ciprini a ripresentare chi è stato preso, poi esonerato da assessore, quindi ripreso? Non si capisce. Prendono qualcuno di facciata, poi altri dietro comandano”.
Come candidato, proprio non piace. E non piace nemmeno l’idea che la vecchia Cdl si ritrovi tutta nel Pdl. An, Fi e Udc tutti insieme, come se niente fosse stato.
“Dopo quattro anni prendiamo atto di una sconfitta continua Ciprini e ora dopo litigi e contrasti si ricompattano? E’ una presa in giro per i cittadini.
Si rimettono insieme solo perché Gabbianelli non c’è più e magari si può approvare un piano regolatore diverso”.
Ce n’è anche per Alleanza Nazionale. “Provi a spiegare dove lo vuole l’aeroporto prosegue da Latina si fa una battaglia per delegittimare la scelta dello scalo a Viterbo. Un candidato, Pedrizzi, rema contro. Se fossero seri, non lo rimetterebbero in lista”.
Sull’aeroporto si giocherà la campagna elettorale. Perché è la chiave di volta per cambiare. “Ma finora il Comune ha fatto poco o niente sostiene Sandro Mancinelli le luci a palazzo dei Priori dovevano restare accese pure di notte. Invece all’incontro più importante il sindaco non c’è nemmeno andato, inviando un delegato”.
Anche perché sullo scalo si devono fare scelte chiare, il Partito democratico correrà da solo. Niente apparentamenti con le forze di sinistra e porte chiuse anche a eventuali ingressi da esponenti Udc.
Mentre Aldo Bellocchio punta sull’entusiasmo dei giovani nel Pd e Linda Natalini traccia un bilancio dell’amministrazione prematuramente conclusa.
“E’ stata la mia prima consiliatura ricorda deludente. Di basso profilo. Spetta a noi dare il segno di un cambio di modello per lo sviluppo per Viterbo”.