- Torna la boxe a Viterbo. Il 4 aprile alle 21, infatti, si svolgerà il Memorial Luigi Malè, manifestazione organizzata dall’associazione “Viterboxe” per rilanciare uno sport che a Viterbo possiede una lunga tradizione e moltissimi appassionati.
La cornice sarà, ovviamente, quella del PalaMalè, struttura intitolata a “Giggetto” come lo chiamavano tutti - proprio per sottolineare il legame che unisce la città al suo indimenticato campione di pugilato.
E così la sera del 4 aprile, il ring di via Monti Cimini ospiterà dieci incontri, tra i quali quelli che vedranno il debutto di tre sportivi viterbesi: Simone Grazini, Antonio Scarfone e Niki Scuderi, giovani atleti della palestra Fitness Palace di Viterbo.
In palio il “PremioMalè”, titolo che sarà consegnato al pugile che si sarà particolarmente distinto per la tecnica e lo stile mostrati durante il proprio incontro.
Ospite d’onore della serata sarà Vincenzo Cantatore, campione del mondo di boxe che più volte ha sottolineato il suo legame con la Città dei Papi.
A spiegare l’obiettivo della serata è stato Franco Malè, nipote del campione viterbese: “Grazie all’associazione “Viterboxe”, della quale ringrazio tutti i componenti per l’impegno e la passione, al Comune di Viterbo e a tutti gli sponsor, abbiamo potuto organizzare una serata di pugilato come quelle di una volta, dove intorno al ring si riunivano appassionati e sostenitori di uno sport che a Viterbo non è stato mai dimenticato e che vogliamo riproporre e rilanciare”.
“Possiamo dire che inizia una nuova fase per la boxe viterbese ha aggiunto il vice sindaco Paolo Muroni perché abbiamo lavorato affinché il Memorial Luigi Malè rappresenti solo il primo di una serie di appuntamenti che avranno come assoluto protagonista il pugilato”.
Il consigliere Maurizio Federici, uno degli organizzatori della serata, ha raccontato di una di una sera con Giggetto che ha messo in luce le virtù umane del nostro campione: “Quando ero ragazzo, Giggi Malè venne nella palestra dove facevo karate per vedere questo tipo di disciplina che veniva dall’oriente. Ricordo ancora l’umiltà e la curiosità che trasparivano dalle sue domande, visto che un campione come lui avrebbe potuto essere pieno di sé e poco disponibile verso gli altri.
Giggi, invece, era un esempio per la sua correttezza e per i suoi valori sportivi, valori che dobbiamo conservare e rilanciare anche grazie ad appuntamenti come quello del 4 aprile”.