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L'assessore Trapè
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- Danni da fauna selvatica: ieri in Provincia riunione del comitato tecnico faunistico-venatorio allargato alle associazioni agricole, ambientaliste e venatorie e ai direttori dei parchi e delle riserve naturali del Viterbese. Previsto un piano di azione per prevenire il problema e arginarlo nelle aree principalmente colpite, in sinergia con tutti i soggetti presenti.
“Siamo soddisfatti dice l’assessore all’Agricoltura, caccia e pesca, Mario Trapè, che ha promosso l’incontro perché siamo riusciti a trovare un accordo che tiene conto delle esigenze di agricoltori, cacciatori e ambientalisti”.
“E’ un problema che va affrontato radicalmente dice l’assessore . come previsto dal regolamento provinciale, si possono intraprendere interventi col coinvolgimento delle squadre di caccia per censire ed eventualmente abbattere i capi.
Le battute devono comunque essere fatte nel rispetto della Legge regionale 17 del 1995, che prevede che a poter sparare siano solo i selecontrollori abilitati, le guardie venatorie volontarie e i proprietari dei terreni interessati al danno”. Il procedimento deve poi avvenire sotto il controllo e il coordinamento della polizia provinciale.
“Abbiamo deciso continua Trapé di incentivare le colture a perdere, in particolar modo nelle aree più colpite dai danni da fauna selvatica. I risultati della riunione sono da valutare in maniera estremamente positiva, anche perché abbiamo tenuto conto delle esigenze e dei suggerimenti di tutti i presenti”.
All’incontro ha partecipato anche Lina Novelli, presidente della commissione Agricoltura. “Dalla riunione del Tavolo verde e della commissione afferma era emersa l’esigenza di affrontare il problema. Ieri abbiamo preso atto della sintesi trovata tra tutti i soggetti”.
Le aree più sensibili in cui si inizierà col monitoraggio e le eventuali battute sono: Acquapendente, Viterbo-Tuscania, Bomarzo, Tarquinia. “Negli ultimi anni conclude Trapè l’ammontare dei danni è talmente cresciuto da risultare insostenibile. E poi, anche se fosse totalmente risarcita la cifra, gli agricoltori non avrebbero comunque la soddisfazione di vedere compiuto il loro lavoro, con raccolti di prodotti pregiati e biologici andati perduti.
L’accordo raggiunto è stato unanime e la mobilitazione porterà i suoi frutti”.