Riceviamo e pubblichiamo - Consiglio comunale aperto del 14 febbraio 2008, all'ordine del giorno il dibattito sul Polo energetico locale.
Aula gremita di cittadini preoccupati della grave minaccia che incombe su Tarquinia e su tutto il Distretto a causa della costruenda centrale a carbone di Torrevaldaliga. Confronto intenso e a tratti fortemente critico, diversi gli interventi; pesante, palpabile la preoccupazione di tutti i partecipanti.
Reazione discutibile del sindaco di Tarquinia Mauro Mazzola.
Non starò a descrivere le attese, le recriminazioni, le delusioni di tante persone presenti, poiché è compito della cronaca, quella vera non quella asservita alle ideologie politiche di turno.
Assistere, partecipare, cercare di comprendere le scellerate decisioni di un consiglio comunale che in nome di una ragione (di Stato?) cara solo a chi ha già preso delle decisioni con i poteri forti (Enel) che da sempre gravitano sul nostro territorio, significa forse essere assaliti pubblicamente dallo stesso Sindaco?
Costui, infatti, all’uscita dall’aula, tra l’indignazione e la rabbia generale dei presenti, delusi nella speranza di trovare un aiuto e un sicuro paladino (come da campagna elettorale), pronto a difendere tutta la popolazione, inveiva contro la sottoscritta.
Nella meraviglia generale, in un modus loquendi che lascio ai presenti definire - ma così decisamente lontano dal ruolo istituzionale -, venivo accusata dal primo cittadino di essermi montata la testa da quando mi interesso di politica, quale candidata della lista civica Giulivi. Inoltre nella concitazione mi si chiedeva dove fossi stata quattro mesi fa, lasciandomi più esterrefatta che offesa.
Nel caos generale altri due cittadini manifestando le proprie idee, ricevevano lo stesso trattamento.
E veniamo a noi, signor sindaco - amico in Comune - di tutti i cittadini.
1. Con questa sua esternazione ha dimostrato che è Sindaco solo di coloro che lo hanno votato, dimenticando il ruolo istituzionale del primo cittadino e soprattutto che si può trarre profitto migliorando il servizio che lei deve a Tarquinia e ai suoi cittadini ascoltando anche chi dissente da ciò che propone.
2. Non si risolvono i problemi alzando la voce ed inveendo contro i presenti. Comportamenti di questo genere evidenziano due peculiarità: l’esigua conoscenza di regole sociali e la discutibile capacità di voler deviare l’attenzione dai veri problemi. Mi creda, sono in molti a conoscere questi stratagemmi anche chi non è avvezzo alla politica!!
3. Non è forse un diritto costituzionale difendere la propria salute?
4. Non è forse annoverata nei principi fondamentali della Costituzione italiana la libertà di pensiero e di parola?
5. E’ proprio di un buon politico saper accettare le critiche argomentando dialetticamente con tutti i cittadini, visto e considerato che all’inizio del suo mandato si è presentato come ”sindaco di tutti i cittadini” e che tale continuo a riconoscere per il forte senso di rispetto che nutro verso tutte le Istituzioni.
6. Inoltre, per rispondere alla sua domanda iniziale, con un po’ di sforzo, alla fine ho realizzato dove fossi stata quattro mesi fa: io a lavorare e lei?!
Ada Iacobini