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Il taglio della Faggeta
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Riceviamo e pubblichiamo - Mi sono giunte da più parti segnalazioni su alcuni lavori che si stanno facendo alla Faggeta di Soriano al Cimino, dove la Provincia sta procedendo al taglio di numerosissime alberature di faggio, cambiando il volto di un bosco tanto importante per la pubblica fruizione.
Basta fare un giro sulla S.P. Cimina per rendersi conto di ciò che, nel più assoluto silenzio, sta accadendo: decine e decine di alberi di alto fusto tagliati, sentieristica e elementi di arredo smontati e distrutti.
Viene da chiedersi chi utilizzerà gli enormi quantitativi di legname prodotto, e se il relativo valore sia stato computato a detrazione del costo dei lavori.
Chiedo all’assessore Piazzai se un intervento così importante abbia avuto le necessarie autorizzazioni, sia paesistiche che forestali, anche perché all’occhio inesperto del cittadino appaiono enormi cataste di legname in ottimo stato di salute, senza patologie evidenti e quindi viene da chiedersi se l’abbattimento fosse davvero necessario.
In ogni caso, anche se (come certamente sarà) tutto fosse in regola sotto il profilo amministrativo, viene da chiedersi se non sarebbe stato più giusto dare all’intervento un minimo di condivisione pubblica, proprio per dare una corretta ed ampia informazione sulle motivazioni di questa operazione.
Ora questo lavoro viene chiamato: intervento di miglioramento della stabilità ecologica della faggeta e successive azioni di monitoraggio, ma se uno passa da quelle parti si trova di fronte a quello che somiglia di più a taglio di un bosco di alberi anche di una certa età e credo anche di un certo pregio.
Altra domanda che sorge spontanea: l’importo dei lavori è di circa 64.000 euro, ma a guardare la legna accatastata il valore commerciale potrebbe sembrare superiore all’importo finanziato, allora, se così fosse, perché chiedere un finanziamento per un lavoro che si poteva finanziare da solo?
Dal momento che sulla tabella dei lavori si legge che l’intervento corrisponde alla misura dell’ obiettivo 2 “ valorizzazione del patrimonio ambientale regionale”, dove è questa valorizzazione? o per valorizzazione si intende taglio di alberi ?
Caro assessore Piazzai, mi auguro che almeno questa volta sia in grado di dare risposte precise alle questioni da ma sollevate.
Noi, continuiamo a pensare che la tutela dell’ambiente passi attraverso programmi e scelte; ambedue possono essere discussi e discutibili, condivisi o no, ma rappresentano l’essenza dell’azione politica.
Programmi e scelte che, a distanza di tre anni, questa amministrazione ci ha ormai disabituato a vedere: ci piacerebbe confrontarci su fatti concreti, come la valorizzazione del patrimonio naturalistico, lo sviluppo di una economia turistica legata alle valenze ambientali del nostro straordinario territorio, al sostegno a politiche di divulgazione e sensibilizzazione ambientale che possano coinvolgere in un comune sentire dal quale scaturire una gestione responsabile delle risorse ambientali.
Su tutto ciò, ad oggi, non abbiamo ancora avuto occasione di parlare e confrontarci: siamo costretti dal silenzio e dall’inerzia di amministratori come Piazzai ad invocare, a nome di tanti cittadini della provincia, qualcosa di concreto e tangibile ma ad oggi sembra che l’assessore oltre a cambiare dirigenti e a dare consulenze, poco abbia fatto.
Francesco Battistoni
consigliere provinciale F.I.-PDL