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Il segretario provinciale Mario Ricci
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- Bufera dentro Rifondazione Comunista. La decisione arrivata da Roma di formare una lista unica della Sinistra Arcobaleno, sposata dalla federazione provinciale, ha portato l'intero circolo di Viterbo a dimettersi in massa, rimettendo il loro mandato.
Questo il comunicato in cui si spiegano le ragioni di questa scelta.
"Preso atto che: in vista delle prossime elezioni comunali, la segreteria provinciale del Partito della Rifondazione Comunista (Prc), in linea con quanto impartito dalla direzione nazionale, ha imposto non una confederazione o una coalizione elettorale, come da noi auspicato, ma una lista unica, “La Sinistra -l’Arcobaleno”, assieme a Sd e Verdi, senza una consultazione del gruppo dirigente del nostro circolo, estromesso sia dall’elaborazione del programma che dalla scelta dei candidati da proporre agli elettori
Questa estromissione va letta nel disegno complessivo “La Sinistra-l’Arcobaleno”, imposto senza una consultazione democratica del corpo del partito o un congresso che lo sancisse, con la demolizione sistematica del partito stesso (ne fanno testimonianza le defezioni di singoli e di gruppi organizzati) ed il conseguente venir meno di un’idea di società alternativa al capitalismo imperante
Che a ben poco serve la foglia di fico del mantenimento della struttura e dell’autonomia formali del partito se nei fatti i suoi militanti sono defraudati di ogni funzione e diritto, finanche consultivi, come ampiamente ci dimostra quanto sta accadendo al nostro Circolo
Solo un accordo politico-programmatico, su liste separate, con Verdi e Sinistra Democratica, avrebbe garantito a Viterbo la rappresentanza delle istanze di Rifondazione, per propria natura opposte alla subalternità - pienamente dimostrata da Pd e Pdl - verso lobbies che impongono alla città scellerate idee di “sviluppo”, come l’aeroporto, destinate ad avere irrimediabili effetti nefasti sulla vita cittadina
I compagni del direttivo del circolo Prc di Viterbo, che in questi anni, senza tornaconto alcuno, hanno rappresentato Rifondazione Comunista con un lavoro quotidiano in una realtà assai difficile e ostile, hanno rimesso il loro mandato dando le dimissioni in massa".