Riceviamo e pubblichiamo - Come al solito l’assessore Piazzai non risponde, si trincera dietro una risposta tecnica fatta dai suoi dipendenti ma non entra nel vivo del problema da me sollevato.
Comunque se vogliamo entrare nel problema mi permetto di far rilevare alcune cose:
I.Dalla analisi delle piante abbattute nonché dal legname accatastato nel piazzale antistante la faggeta, si evince che le piante non manifestano alcun tipo di malattia ma risultano sane e schiette con apparato radicale ben ancorato al terreno; pertanto apparentemente non sembrerebbero configurare un pericolo per schianto o cedimento.
2. Le potature eseguite sulle piante secolari monumentali consistenti nella asportazione di branche primarie e secondarie di notevoli dimensioni diametri che ( + di cm 35) risulta essere del tutto immotivato in quanto le parti eliminate risultano anch' esse sane e prive di alterazioni come si evince dai tagli presenti lungo il tronco e dalla massa legnosa accatastate nel piazzale. Inoltre tale non comprensibile intervento ha irrimediabilmente compromesso la forma naturale assunta dalla pianta nei lunghissimi anni della sua vita.
3. si dice che l'abbattimento delle piante ha richiesto un elevatissimo impegno finanziario vista la complicanza dell'intervento (piante alte oltre 30 metri), pertanto tenuto conto dell'esiguo importo del finanziamento ci si chiede con quali soldi potranno essere realizzate le altre numerose opere che per ora, infatti, rimangono solo sulla carta (sentieri naturalistici, aree attrezzate, arredi, vivaio, centralina meteorologica, aula didattica, recupero delle sorgenti, riqualificazione del parcheggio e del sasso naticarello, ecc.) tenuto conto dell'imminente scadenza dei termini di ultimazione dei lavori (sembra entro Marzo ).
Per quanto riguarda il quantitativo di materiale legnoso ricavato, non sembra assolutamente da definirsi scarso nella qualità e nel valore, giacché da una stima sommaria tra quello rimasto in bosco e quello accatastato sul piazzale si può parlare di circa 2000 quintali di legname che può anche essere utilizzato per altri scopi di maggior pregio, come in falegnameria.
Poi degna di avanspettacolo è l’affermazione secondo la quale il “poco” legname sarebbe distribuito alla popolazione.
Ma con quale criterio? Chi decide? Comunque caro assessore ancora una volta non ha saputo dare chiarimenti nascondendosi dietro affermazioni tecniche (complimenti anche per la frase “gli interventi si sono fatti perché si dovevano fare”).
Sorvoliamo sul fatto che ne è stato parlato ad Ambientari (non mi sembra che un convegno, peraltro seguito da poche persone, possa essere un confronto con la popolazione).
Approfitto dell’occasione per chiederle copia di tutti i documenti relativi all’intervento effettuato sulla faggeta in questione.
Francesco Battistoni
consigliere provinciale F.I.