- Il Museo delle Tradizioni Popolari della Comunità Montana dei Cimini, a Canepina, compie 20 anni.
Istituito nel 1988, il museo raccoglie una straordinaria collezione di utensili della vita quotidiana e del lavoro proveniente da Canepina e dagli altri Comuni del comprensorio dei Cimini (vedi scheda allegata).
La ricorrenza dei 20 anni di attività del museo sarà celebrata sabato 1° marzo, a Canepina, Museo delle Tradizioni Popolari, Sala del IV Stato, dalle ore 10,30 alla presenza di:
Maurizio Palozzi - Sindaco di Canepina
Angelo Cappelli - Presidente della Comunità Montana dei Cimini
Alessandro Mazzoli - Presidente della Provincia di Viterbo
Sandra Puccini - Docente di Antropologia culturale presso l'Università della Tuscia
Rita Denaro - Regione Lazio - Direzione Regionale Cultura - Ufficio Musei
E’ stato invitato Giuseppe Fioroni, Ministro dell’Istruzione
I presenti dibatteranno sul tema:
“Venti anni dopo. Bilanci, prospettive, contesti”
Coordina: Quirino Galli - Direttore del Museo delle Tradizioni Popolari di Canepina
A seguire:
Concerto per voce e chitarra
“Carosello napoletano”
con Laura Leo e Fabio Barilli
Comunità Montana dei Cimini
Zona II del Lazio
Via San Giovanni, s.n.c.
01037 - Ronciglione (VT)
Per ulteriori informazioni:
Ufficio Formazione
tel. 0761 653008
1988 2008 il Museo delle Tradizioni Popolari della Comunità Montana dei Cimini, a Canepina, compie 20 anni
Istituito dal Comune di Canepina con finanziamenti della Regione Lazio nel 1988, il Museo delle tradizioni popolari di Canepina è stato allestito a cura del Gruppo Interdisciplinare per lo Studio della Cultura Tradizionale dell’Alto Lazio, e ne esercita la gestione la Comunità Montana dei Cimini.
Le tematiche trattate, attraverso le varie Sezioni, sono corredate da pannelli didascalici. I manufatti, gli oggetti, gli strumenti esposti aratri, zappe, falci, telai, la vecchia cucina, i segni della religiosità popolare, tutti testimoniano il lavoro duro, faticoso di uomini, donne, bambini, anziani delle generazioni passate.
Il Museo non mira ad apprezzare gli oggetti per la bellezza estetica, ma tende a sviluppare una conoscenza delle attività e dei processi culturali in una realtà storicamente determinata.
Al fine di integrare e ampliare il complesso di informazioni che gli oggetti esposti di per sé già forniscono, il Museo delle tradizioni popolari ha realizzato, distinguendole in opportuni livelli, otto Unità Didattiche rivolte agli alunni della scuola elementare, media inferiore e media superiore. Formulate in base alle Sezioni di cui si compone il Museo, tali Unità Didattiche che non sono offerte gratuitamente impegnano per il loro svolgimento sia materiale iconico (diapositive, video, disegni, carte, ecc.) sia gli stessi oggetti museali.
Il Museo presenta strutturalmente un magnifico chiostro seicentesco recentemente ristrutturato ove sono stati portati alla luce magnifici affreschi prima ricoperti dalla pittura murale. In questo spazio dedicato alla cerealicoltura, sono esposte antiche macchine e strumenti del lavoro agricolo.
L’edificio che accoglie gli oggetti esposti si dirama su due piani, organizzati e suddivisi nelle varie sezioni, dalla classe elementare di una volta con i suoi banchetti col calamaio, alla bottega del bottaio e addirittura all’ambiente intero di una cucina o di una camera da letto.
Il Museo è stato splendidamente ristrutturato con fondi DOCUP tra il 2005 e il 2006 e ospita annualmente gli incontri del convegno di studi antropologici “Tra Arno e Tevere”, organizzato dalla Comunità Montana dei Cimini in collaborazione con il Gruppo Interdisciplinare, arrivato lo scorso anno (2007) alla 7^ edizione.