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Giulio Marini
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- Sotto il simbolo niente. Candidato sindaco alla Camera e al Senato, ma anche composizione delle liste. Nel Pdl è ancora tutto in alto mare.
Di certo c’è solo il simbolo. E quello è stato presentato stamani dai vertici locali della coalizione. Al tavolo Giulio Marini (Forza Italia) e Gabriela Grassini (Alleanza Nazionale), in sala il resto della galassia di partiti che compongono la coalizione: le due Dc, Trifoglio e i Popolari Liberali di Candido Socciarelli.
“Da oggi spiega Gabriela Grassini inizia la campagna elettorale. Sabato in tutta la provincia avremo i gazebo dove distribuiremo le brochures con i programmi e chiederemo di compilare i questionari ai nostri elettori. Poi spediremo tutto a Roma. Anche la Tuscia dirà la sua sulle priorità del nostro Paese”.
E che oggi è il primo giorno di scuola, lo chiarisce meglio Giulio Marini. “E’ la prima volta in cui si discute risponde alla domanda sul possibile candidato sindaco del Pdl fino al 26 Gabbianelli poteva ripensarci e ritirare le dimissioni, fino a quel momento non sono voluto entrare nel merito”.
Il Partito democratico sembra avere già deciso di puntare su Ugo Sposetti. “Non ci ho dormito stanotte ironizza Marini è una scelta che non ci condiziona.
Loro non hanno una classe dirigente locale. Quindi si devono affidare a un politico nazionale che con Viterbo ha poco o niente a che fare. La nostra rosa di candidati, invece, è di alto profilo e soprattutto legati al territorio”.
Nomi non se ne fanno, così come resta un mistero se ci sarà o meno l’apparentamento con l’Udc dal primo turno o al ballottaggio.
“I partiti osservano Marini e Grassini stanno decidendo a livello regionale. Una risposta non c’è”.
Forse perché non lo hanno chiesto a Giancarlo Gabbianelli. L’ormai ex sindaco, sull’argomento ha le idee molto chiare.
Alla conferenza stampa è presente anche lui. Non al tavolo, ma vicino. E quando sente le risposte evasivo-possibiliste su un accordo con l’Udc di Gigli, tira fuori un foglio e lo passa a un giornalista.
C’è la notizia e il collega la legge. E’ una dichiarazione di Silvio Berlusconi che sembra non lasciare troppo spazio alla trattativa o all’interpretazione:
“Con l’Udc, a parte in Sicilia dove con Lombardo c’è una situazione particolare ha detto ai suoi - non ci si allea a livello locale. Non dobbiamo assicurargli l’ossigeno per sopravvivere, cioè le poltrone. Chi tra gli uomini di Casini vuole governare con noi deve entrare nel Pdl”.
Chi ha orecchie per intendere…