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Il rettore Mancini con l'assessore regionale Claudio Mancini
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- Il Centro grandi attrezzature dell’Università della Tuscia raddoppia.
Invece di uno arriveranno ben due finanziementi regionali. Entrambi di quasi tre milioni di euro.
A dare la notizia il rettore Marco Mancini, l’assessore regionale Claudio Mancini e il presidente della Fondazione Carivit Aldo Perugi. Che durante una conferenza stampa hanno illustrato le prossime attività e il ruolo strategico che il Centro grandi attrezzature dovrà avere nella Tuscia e nel Lazio.
Ma di cosa si tratta?
“Il Centro grandi attrezzature è un polo che sorgerà spiega il rettore - al campus Riello e opererà per la ricerca e lo sviluppo a favore del sistema industriale. Si tratta di un progetto interfacoltà che coinvolge le facoltà di Conservazione dei Beni culturali, Agraria, Scienze, matematiche e fisiche.
Per la realizzazione di questo poderoso progetto ha contribuito anche la Fondazione Carivit, con un investimento di 600 mila euro”.
La novità più rilevante presentata questo pomeriggio non è tanto l’imminente arrivo della prima tranche di fondi regionali, quanto l’altrettanto imminente arrivo della seconda. “Se per far partire i primi finanziamenti spiega l’assessore Mancini ci sono voluti 24 mesi, posso fin da ora anticipare che entro l’estate arriverà la seconda parte. Un finanziamento piu o meno dello stesso valore”.
Dunque altri 3 milioni di euro che, secondo il rettore Mancini, daranno nuovo slancio e vigore alle politiche di ricerca da tempo già intraprese dell’ateneo.
“E’ la prima volta dice ancora il rettore Mancini che arrivano finanziamenti così cospicui e che si instaura un rapporto con la Regione di questo tenore. Sono convinto che il centro diventerà un punto di riferimento non solo per la ricerca ma anche per tutti i giovani precari che in questo mondo lavorano”.
Il centro avrà quattro aree di intervento mirate: scienze e tecniche agroalimentari, monitoraggio e tutela dell’ambiente, conservazione e valorizzazione dei beni culturali, nanoscienze e nanotecnologie.
“La scelta di finanziare un simile progetto dice ancora l’assessore Mancini - rientra nella nostra politica di sviluppo economico. Perché non c’è sviluppo se non si investe nella ricerca. Ovviamente questo non è un finanziamento a pioggia e per continuare ad averlo anche l’ateneo devrà impegnarsi, anche nel trovare partner”.
Il primo è già pronto. “Noi ci siamo dice Aldo Perugi della Fondazione Carivit ma dobbiamo rimboccarci le maniche e lavorare. Tutte le scelte devono essere calibrate. Serve qualità non solo quantità”.