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L'avvocato Walter Billi
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Settimio Melaragni
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Daniela Nicoleta Hatmanu, la giovane donna uccisa
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- Una violenza inaudita subita da Settimio Melaragni sarebbe alla radice dell’omicidio di Capodimonte.
Ad ottobre, infatti, l’immobiliarista, aveva subito una rapina durante la quale ci sarebbe stata anche una violenza sessuale da parte di due rumeni.
Nello steso periodo Melaragni aveva una relazione con una donna, anche lei rumena, che si stava deteriorando.
Per quanto riguarda la violenza, i magistrati avrebbero raccolto anche riscontri oggettivi consistenti nelle cartelle cliniche di Belcolle.
Melaragni avrebbe a suo tempo, infatti, preferito non sporgere formale denuncia per una questione di riservatezza.
Un altro dettaglio significativo sull’aggressione di ottobre consiste nel fatto che Melaragni la sera della violenza sarebbe stato anche drogato, tanto da non rendersi dell’accaduto, fino in fondo.
Un episodio che, come ha dichiarato l’avvocato difensore Walter Billi, “ha segnato profondamente Melaragni”.
L’immobiliarista quindi era profondamente stressato e viveva, invece, la nuova relazione con Daniela Nicoleta Hatmanu come un modo per mettere una pietra sul passato.
“A questo punto - afferma l’avvocato Billi - mi sembra che manchi il movente per l’imputazione di omicidio volontario.
Melaragni voleva bene a Daniela. E stavano per decidere di vivere insieme. Non è quindi comprensibile l’omicidio volontario. Come ho già detto: si è trattato di una tragica fatalità”.
Melaragni dopo l’episodio di violenza di ottobre, rivelato da Nuovo Viterbo Oggi nell’edizione di oggi, per la paura aveva acquistato la Berretta 9 per 21 con cui ha ucciso la donna che amava.
Il terrore era tale, che teneva la pistola vicino la letto e carica. Un fatto anomalo per una persona che non avesse subito un aggressione violenta.
A questo punto la ricostruzione di Melaragni sembra acquistare valore.
La notte dell’omicidio, secondo Melaragni, sarebbe stato svegliato di soprassalto perché era scattato l’allarme della sua abitazione.
A quel punto non si sarebbe accorto che l’ombra che si muoveva dentro casa non era un ladro ma Daniela. E per difendersi avrebbe sparato.
Una ricostruzione che, data la precedente aggressione, sembra rimettere a posto tutti pezzi del puzzle.
Il fatto, infatti, che Daniela sia stata trovata nuda depone a favore del fatto che tra i due ci fosse una intimità non compatibile con una feroce lite.
“Non si comprende afferma l’avvocato Billi che cosa possa essere accaduto in poche ore per spingere il mio cliente a tanta violenza”.
La decisione del Gip Mautone, che questa mattina prescritto gli arresti domiciliari, sembra ulteriormente avvalorare la credibilità delle parole di Melaragni.