Riceviamo e pubblichiamo - Come gruppo consiliare di FI crediamo sia doveroso informare i cittadini dei gravi insulti e dell’intolleranza civile e antidemocratica cui la nostra minoranza è stata oggetto durante l’ultimo consiglio comunale.
Sinceramente, ingiuriare continuamente i nostri consiglieri, paragonandoli anche ad inquisitori spagnoli non ci offende minimamente, considerando da chi arrivano gli insulti l’effetto boomerang è assicurato.
Però giungere ad denigrare il mondo cattolico nella categoria degli insegnanti, facendo anche apprezzamenti pesanti sull’ingerenza del vescovo nella scuola pubblica, prendendo come spunto la nostra legittima richiesta di inserire il simbolo del Crocifisso nell’aula consiliare, ci sembra veramente troppo.
Esponiamo i fatti.
L’interrogazione avanzata dal capogruppo di FI Maria Dolores Rappoli è stata presentata in base ad un documento nel quale si faceva riferimento a leggi specifiche e alle successive disposizioni ministeriali, nonché all’ importanza storica del Crocifisso, inteso come simbolo anche delle tradizioni culturali di una comunità.
Proprio per questi motivi è esposto nelle aule consiliari di tutti i comuni della provincia di Viterbo.
Considerando non esaustiva la risposta del sindaco ad una precedente interrogazione sul perché fossimo l’unico paese della provincia di Viterbo senza Crocifisso, abbiamo deciso di chiederne l’introduzione con una interrogazione specifica in consiglio comunale.
Il sindaco Bambini, che in precedenti occasioni ci aveva anche lui oltraggiato dandoci dei bigotti, (il bigotto è un personaggio falso ed infido) ha dichiarato che non avrebbe messo il Crocifisso perchè lui non ce lo aveva trovato e ora non vuole assumersi tale responsabilità.
Il sindaco Bambini ha poi imputato d’ingerenza il sindaco di Proceno Battistoni, che chiaramente avendo il Crocifisso nella sua aula consiliare ha voluto esprimere il suo punto di vista.
La prima ondata di insulti è arrivata dall’assessore Araceli, che ancora non vuole ammettere che il Crocifisso nell’aula consiliare c’era sicuramente per le disposizioni ministeriali del ventennio ispirate alle leggi dell’epoca.
Lo stesso assessore si è dichiarato cattolico praticante, però il Crocifisso nell’aula consiliare non ce lo vuole ed ha accusato noi di FI di essere simili al noto frate domenicano Tomas de Torquemada che nel 1493 diede inizio alla feroce inquisizione spagnola.
Paragone eccessivo per dei semplici consiglieri che chiedono su indicazione di molti cittadini di esporre il simbolo del Crocifisso.
La vera essenza della maggioranza è venuta a galla con l’intervento del capogruppo di Rifondazione Comunista, Fabrizio Pieri.
Prima ha redarguito il Partito Democratico per la mancanza di risolutezza, come se fino allora ci fossero andati piano con accuse ed insulti, poi si è lanciato in un furente linciaggio politico e ideologico contro il Crocifisso, gli insegnanti, cattolici, il ruolo del Vescovo e della curia nella scuola pubblica, senza dimenticarsi di solidarizzare con i professori della Sapienza che hanno impedito la visita del Papa, sicuramente andando fuori dai binari dell’ordine del giorno che riguardava la sola richiesta d’introduzione del Crocifisso.
Il nostro capogruppo ha replicato, ma Pieri ha inveito anche contro le posizioni dei cattolici in materia di interruzione di gravidanza, mettendo in forte imbarazzo il sindaco che l’ha richiamato ad esprimersi solo sul punto in questione.
Il colmo l’ha raggiunto, quando nel tentativo di screditarci ha ricordato lo spessore di altre opposizioni.
Ebbene possiamo tranquillamente rispondere alle rimostranze di Pieri circa la rilevanza della nostra opposizione, che mai e poi mai un amministratore di esperienza o di semplice opposizione quali siamo noi, avrebbe portato in aula, come ha fatto lui, l’esempio pretestuoso della propria moglie insegnante laica scavalcata professionalmente da altri insegnanti non meritevoli la cui sola dote è di essere cattolici.
Giudichino i cittadini, questi sono i fatti reali.
Forza Italia non demorde e chiederà il voto palese sul Crocifisso nel prossimo consiglio comunale.
Gruppo Consiliare FI Acquapendente.
Il gruppo FI Acquapendente
Maria Dolores Rappoli
Giuseppe Buzzico
Giuseppe Casali