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Il carcere di Mammagialla
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Riceviamo e pubblichiamo
- Ormai sono mesi che, l'Osapp denuncia il grave problema riguardante la mancanza di sicurezza per le poliziotte e i poliziotti penitenziari, in servizio presso la casa circondariale di Viterbo.
Ci sono stati, nel corso degli ultimi mesi, vari episodi di aggressione nei confronti del personale, ma ciò che è accaduto venerdì scorso è veramente grave ed è il segnale anche dell'inefficienza dell'amministrazione penitenziaria, a garantire un minimo di sicurezza per il personale.
Un detenuto sieropositivo, durante un tentativo di aggressione al personale intervenuto per sedare un litigio, si è auto lesionato ed ha buttato il proprio sangue sulle persone accorse.
A seguito di tale episodio, a distanza di ben quattro giorni, l'amministrazione locale tace e non ha preso alcun provvedimento d'intervento per i colleghi imbrattati di sangue.
Gli stessi colleghi che, con indifferenza, non sono stati inviati presso una struttura sanitaria per gli accertamenti dovuti; gli stessi colleghi che, probabilmente, a causa dell'assenza dell'amministrazione, dovranno fare gli esami a proprie spese.
Ormai la situazione in quell'istituto è diventata insostenibile e questa segreteria si riserva di organizzare momenti di protesta per sensibilizzare l'amministrazione penitenziaria in primo luogo, ma l'opinione pubblica e i mezzi di informazione.
Il segretario regionale Osapp (Organizzazone sindacale autonoma polizia penitenziaria)
Giuseppe Proietti Consalvi
Al prefetto di Viterbo
Scrivo a lei, perché responsabile dell’ordine e della sicurezza pubblica della provincia di Viterbo.
Le scrivo a proposito della situazione esistente presso la casa circondariale di Viterbo, dove già sono funzionanti, tra le altre, la sezione per i detenuti sottoposti al regime speciale di cui all’articolo 41 bis o.p. e la c.d. ‘Alta sicurezza’, dove sono ristretti i detenuti con reati previsti dall’articolo 4 bis o.p.
Quindi, in poche parole, abbiamo in quell’istituto, una massiccia presenza di detenuti appartenenti alle varie categorie delinquenziali di stampo mafioso e di pericolosi narcotraficanti.
Ciò premesso, la notizia è di qualche giorno fa, l’amministrazione penitenziaria, ha fatto iniziare i lavori per l’apertura della sezione EIV (elevato indice di vigilanza); una sezione a metà tra quella 41 bis e quella AS, ma in ogni caso, con la presenza di detenuti pericolosi, magari già sottoposti all’articolo 41 bis o.p.
Capirà benissimo che, per un istituto come Viterbo, per una città come Viterbo, una presenza così massiccia di detenuti molto pericolosi, sia un problema di ordine e sicurezza pubblica.
A fronte di ciò, l’organico della polizia penitenziaria, è gravemente insufficiente per ogni ruolo; si può tranquillamente affermare che, con riferimento al D.M. del 2001, mancano circa 250 unità di polizia penitenziaria. Già in questo periodo alcuni servizi, particolarmente delicati per la sicurezza, sono effettuati sotto organico e nel peggiore dei casi addirittura devono essere sguarniti, con un’assoluta mancanza di sicurezza per l’istituto.
Nei mesi scorsi, questa organizzazione sindacale, ha tentato di convincere l’amministrazione penitenziaria a non dar corso a tale progetto, ma tutto è stato inutile.
Ci rivolgiamo a lei, affinché con il suo autorevole interessamento, si eviti l’apertura di tale sezione e che, anzi, si possa richiedere la chiusura della sezione 41 bis, con il contestuale trasferimento dei detenuti in altri istituti penitenziari.
Auspico che, a breve, rappresentanti di questa sigla, possano incontrare la signoria vostra, per meglio affrontare il delicato problema.
Agli organi politici in indirizzo, si comunica per opportuna conoscenza e per gli eventuali provvedimenti a sostegno di quanto richiesto con la presente.
Distinti saluti.
Il segretario regionale Osapp (Organizzazone sindacale autonoma polizia penitenziaria)
Giuseppe Proietti Consalvi