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Il fabbricato distrutto dall'esplosione
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Il luogo della tragedia
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Il ministro Ferrero a Castiglione in Teverina
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- Renato Cignelli 44 anni e la moglie Rosanna Abate Matteo 41, una delle due coppie morte nell’esplosione del deposito a Castiglione in Teverina, lasciano tre figli, due femmine e un maschio.
Renato era il nipote di Fiorenzo Cignelli, altra vittima, con la moglie Elisabetta Tirinnanzi, dell’esplosione.
Per i primi soccorsi, è intervenuto il 118 di Viterbo, Roma e Terni.
"Siamo stati chiamati - spiega il direttore centrale 118 Viterbo Vittorio Altomani - dai carabinieri.
Arrivati sul posto il ragazzo ferito era stato già portato via dai carabinieri.
In un primo momento all'ospedale di Terni, quindi al Sant'Eugenio di Roma".
Nella zona del disastro ha sostato per ore un'eliambulanza, nell'eventualità che vi fosse qualche altro ferito.
Sul posto, oltre ai vigili del fuoco, il presidente della Provincia di Viterbo Alessandro Mazzoli, il prefetto di Terni e il sottosegretario al ministero della Salute Giampaolo Patta, che ha sottolineato come sia pronta una legge delega nazionale sulla sicurezza nei posti di lavoro.
“Ci sono i tempi ha detto mi auguro che si riesca ad approvarla in tempo prima del voto”.
Presente anche il capogruppo Pd in Regione Giuseppe Parroncini.
Che pensa in particolare a un sostegno per i familiari di Renato e Rosanna Cignelli, che lasciano tre figli piccoli.
“La Regione Lazio può intervenire sottolinea Parroncini se esistono i presupposti, c’è un fondo appositamente stanziato per le morti sul lavoro”.
Sul posto anche il ministro Ferrero, che ha sottolineato come, se il Governo resta in carica ancora qualche giorno, ci sono i tempi per approvare una legge delega in materia di sicurezze.
La magistratura competente per le indagini è quella di Terni.